AgenPress. Donald Trump ha lanciato un duro attacco a Elon Musk, definendolo “un prodotto dei sussidi pubblici” e affermando che “senza i soldi del governo, avrebbe già chiuso bottega da un pezzo”. Le dichiarazioni sono arrivate durante un comizio elettorale in Michigan, uno Stato chiave per le prossime presidenziali USA del novembre 2025, dove Trump è tornato a fare campagna con toni populisti e aggressivi.
Nel suo intervento, Trump ha puntato il dito contro il patron di Tesla e SpaceX, ricordando al pubblico che gran parte del successo delle sue aziende si è costruito, secondo lui, “sulle spalle dei contribuenti americani”.
Nel suo intervento, Trump ha puntato il dito contro il patron di Tesla e SpaceX, ricordando al pubblico che gran parte del successo delle sue aziende si è costruito, secondo lui, “sulle spalle dei contribuenti americani”.
“Elon Musk è un tipo intelligente, certo”, ha detto Trump, “ma se non fosse per i miliardi che ha preso dallo Stato, oggi non starebbe a lanciare razzi o a vendere auto elettriche. Senza quei soldi, avrebbe chiuso bottega molto tempo fa.”
Le accuse si riferiscono ai numerosi incentivi e contratti pubblici ottenuti da Musk negli ultimi anni: dai crediti d’imposta federali per i veicoli elettrici, ai finanziamenti della NASA per i lanci spaziali, fino agli aiuti ricevuti durante la pandemia.
Non è la prima volta che Trump prende di mira Elon Musk. Già in passato, il tycoon repubblicano aveva criticato il fondatore di Tesla per le sue posizioni ambigue sulla politica americana e per il suo sostegno altalenante a candidati di entrambi gli schieramenti. Tuttavia, le tensioni sono aumentate negli ultimi mesi, complice il crescente ruolo politico e mediatico di Musk attraverso la piattaforma X (ex Twitter), che l’imprenditore ha trasformato in uno strumento di influenza globale.
Secondo fonti vicine alla campagna repubblicana, Musk non sarebbe più considerato un alleato affidabile, soprattutto dopo le sue recenti dichiarazioni a favore di una “terza via” politica e le critiche velate rivolte proprio a Trump.
La risposta di Elon Musk non si è fatta attendere. Con un post ironico su X, ha scritto:
“Trump dice che avrei chiuso bottega senza sussidi? Forse, ma almeno io costruisco razzi. Lui, al massimo, costruisce muri… a metà.”
Il conflitto tra i due uomini più influenti – uno in politica, l’altro nella tecnologia – sembra destinato a intensificarsi nei prossimi mesi, alimentando un dibattito sempre più acceso sul ruolo dello Stato nell’innovazione e sul futuro dell’industria americana.