AgenPress. «Esprimiamo massima solidarietà al presidente Mattarella e ai ministri Crosetto e Tajani dopo l’ennesimo violento attacco della Federazione Russa nei loro confronti e nei confronti dell’Italia.
Così in una nota Igor Boni e Federica Valcauda, coordinatore e tesoriera di Europa Radicale.
Sia la Presidenza della Repubblica sia il Governo hanno nelle loro mani il modo più efficace per rispondere alle volgari provocazioni di Putin: revocare, finalmente, tutte le onorificenze della Repubblica Italiana concesse dai governi precedenti ai personaggi legati al Cremlino, tra questi il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, e l’Ambasciatore Aleksej Paramonov che ne ha ben due.
Il Governo Draghi, nel 2022, aveva avviato le procedure revocandone 14 “per indegnità”, come prescrive la legge, ora occorre completare il lavoro per dare il segnale che l’Italia non può accettare di essere insultata da chi sta conducendo una guerra d’aggressione nel cuore dell’Europa.
La nostra solidarietà va anche all’amico e compagno di lotta Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione Cristiana degli Ucraini in Italia, – proseguono i due esponenti di Europa Radicale – dopo il vile attacco nei suoi confronti da parte del “Fatto Quotidiano”. Sosterremo in tutti i modi le azioni che Horodetskyy intenderà intraprendere a tutela della sua immagine, storia e reputazione.
Oggi, inoltre, Europa Radicale ha inviato una richiesta formale al Ministro dell’Interno (e, per conoscenza, alla presidente Meloni e ai ministri degli Esteri e della Difesa) – annunciano Boni e Valcauda – affinché predisponga una Circolare da inviare a tutti i Prefetti per richiedere un’attenta vigilanza e l’applicazione rigorosa del divieto di diffusione di programmi e prodotti dei media russi sotto sanzione “RT/Russia Today” e “Sputnik” (e sigle derivate) in tutto il territorio dell’Unione Europea, di cui al Regolamento (UE) 2022/350 del Consiglio del 1° marzo 2022.
Europa Radicale ha presentato il Dossier “La peste putiniana – La mappa d’Italia dei nuovi untori”, una ricerca predisposta da Laura Botti, che mostra come nel nostro Paese sia impunemente diffusa una propaganda a favore dell’aggressione russa in Ucraina, con 139 eventi nell’ultimo anno in cui vi sono state patenti violazioni del Regolamento europeo succitato.