AgenPress. Si chiude il sipario sulla quinta edizione di Ju Buk Festival, rassegna letteraria interamente dedicata alle voci di donne, ideata e diretta da Eleonora de Nardis Giansante.
Andata in scena dal 29 luglio a Peschici (Fg) e dal 1 al 3 agosto a Scanno (Aq), antichi borghi immersi nei parchi nazionali del Gargano e d’ Abruzzo e attraversati dal tratturo magno, patrimonio Unesco, ha abbracciato tutte le più cogenti tematiche contemporanee, dalle guerre al genocidio palestinese, dall’ inoccupazione delle donne alla violenza di genere, dalle lotte sui corpi alle migrazioni.
Organizzato con l’Alto Patrocinio del Ministero della Cultura e delle Regioni Puglia e Abruzzo, il festival si è configurato, quest’ anno ancora di più, come spazio di pensiero critico e militanza culturale. A partire dal titolo scelto “Il futuro? Un viaggio nel passato.
Controinformazione, partecipazione, confronto. E letteratura delle donne” si sono avvicendate sul palco donne acclamate nei loro campi: economiste come Azzurra Rinaldi, antropologhe come Anna Rizzo, rifugiate politiche come Somaia Ramish, giornaliste come Annalisa Cuzzocrea, autrici tradotte nel mondo come il Premio Strega Donatella Di Pietrantonio. Tutte insieme hanno provato a trascendere gli stereotipi, smascherare le esasperazioni del capitalismo più sfrenato e destrutturare il potere patriarcale, denunciando le sue devastanti conseguenze sulla società tutta.
L’ ardente passione per questi temi ha pervaso ogni parola, ogni pensiero e ogni spunto di questo festival memorabile. Momenti commossi nel doloroso sentire comune di alcune protagoniste e donne in sala accomunate da storie di soprusi e violenze. Toccanti l’omaggio a una protagonista indiscussa del nostro Novecento, Miriam Mafai, e il minuto di silenzio per la popolazione di Gaza.
“È molto più di una rassegna letteraria: Ju Buk è un atto politico, un manifesto culturale, un invito alla trasformazione, radicato in una riflessione femminista che ambisce a capovolgere paradigmi e a costruire nuove narrazioni” afferma la direttrice Eleonora de Nardis Giansante – “ L’ idea è di far ripartire i borghi dimenticati e spesso invisibili del nostro Sud, come le antiche enclaves matriarcali della via della Transumanza in cui le donne restavano sole per i lunghi mesi invernali, rendendoli preziosa culla di fermenti e sinergie e volàno di una rivoluzione culturale di enorme potenza”.
Presente durante tutta la tre giorni scannese l’on.le Stefania Pezzopane che sottolinea l’ importanza di un evento come questo per il territorio e il Paese: “Ju Buk è un progetto coraggioso che sa coinvolgere e creare reti di sorellanza. Per me è stato un onore e una gioia in questi giorni poter condividere tanta ricchezza con Eleonora de Nardis e tutte le straordinarie autrici, attiviste, giornaliste presenti. Tutte e tutti hanno dato il proprio contributo con straordinaria dedizione e tanto amore. Il femminismo si fa sostanza di mutamenti epocali”.
E non finisce qui: gli eventi fuori rassegna proseguono a Scanno per tutto il mese di agosto a partire da mercoledì 6 alle ore 18 con l’ imperdibile incontro con Nadia Terranova, finalista allo Strega di quest’ anno con il suo ultimo capolavoro “Quello che so di te” (Guanda 2025) in cui indaga sulla staffetta generazionale tra donne, tra ricordi personali e grido di forza corale.