AgenPress. “Le bombe aprono la strada alle epidemie: senza acqua potabile, vaccinazioni e accesso umanitario garantito, i conflitti diventano incubatori di colera, morbillo e polio. Servono scelte operative, non slogan da parte delle politiche mondiali, da parte dei paesi economicamente più forti che hanno il dovere di non nascondere la testa sotto la sabbia.”
Il Prof. Foad Aodi, presidente Amsi (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), UMEM (Unione Medica Euromediterranea) e Movimento Internazionale Uniti per Unire, medico, fisiatra, esperto in salute globale, giornalista internazionale, Direttore AISC (Agenzia Britannica Internazionale Informazione Senza Confini), membro del Registro Esperti FNOMCEO, già quattro volte consigliere OMCeO Roma e docente all’Università di Tor Vergata, espone la sua disamina dettagliata, a nome dei rispettivi direttivi in Italia e anche tramite i suoi interventi su tv e radio satellitari e giornali internazionali.
Quadro globale: quando la guerra diventa un fattore di rischio sanitario
Le guerre rompono acqua, fognature e corrente, distruggono gli ospedali in realtà dove la stabilità sanitaria si regge già su un filo sottilissimo, affollano i rifugi, interrompono le vaccinazioni, bloccano farmaci e cibo. Siamo di fronte alle tragiche conseguenze che trasformano una crisi bellica in emergenza sanitaria: mancanza di acqua potabile, sospensione dei programmi vaccinali, malnutrizione. Da qui l’impennata di malattie diarroiche (fino al colera), infezioni respiratorie, morbillo, difterite, polio da ceppo derivato da vaccino, dengue/malaria e infezioni cutanee.
Focus Gaza
Secondo rilevazioni recenti, sette bambini su dieci sotto i due anni a Gaza presentano malnutrizione acuta: un indicatore che, da solo, spiega il salto di suscettibilità a infezioni gastrointestinali e respiratorie. Il degrado di acqua e servizi igienici alimenta diarrea, epatite A e infezioni cutanee, mentre l’intermittenza dell’energia compromette la catena del freddo dei vaccini. Per i sanitari sul campo, ogni giorno è una corsa contro la disidratazione e le complicanze della denutrizione.
Focus Yemen
Il morbillo è tornato minaccioso con 27.517 casi e 260 decessi nel 2024; dal 2017 si registrano focolai di difterite e, dal 2021, almeno 272 bambini colpiti da poliovirus variante (casi legati a interruzioni vaccinali). A ciò si aggiungono ondate ricorrenti di colera e la crescita della malnutrizione acuta: una miscela che satura ambulatori e ospedali, già falcidiati da carenze di personale e forniture.
Focus Sudan
Nel 2024–2025 il colera si è esteso a 15 Stati su 18: 79.548 casi sospetti e 1.897 decessi complessivi da luglio 2024; 29.170 casi e 629 decessi solo da gennaio a metà giugno 2025. Attacchi a acquedotti e centrali elettriche e migrazioni forzate hanno amplificato il rischio WASH (Water, Sanitation and Hygiene), con bambini e anziani i più esposti. Campagne OCV (vaccino orale anti-colera) sono in corso, ma l’accesso resta frammentato.
Malaria e malattie trasmesse da vettori
Nei teatri di guerra aumenta anche l’incidenza delle malattie trasmesse da zanzare infette, come malaria, dengue, chikungunya e febbre gialla. Il crollo dei sistemi sanitari impedisce campagne di disinfestazione, distribuzione di zanzariere trattate con insetticidi e accesso tempestivo ai farmaci antimalarici. La malaria resta tra le prime cause di morte infantile in Africa subsahariana, dove può rappresentare oltre il 20% dei decessi nei bambini sotto i 5 anni. In aree colpite dai conflitti, le popolazioni sfollate e costrette a vivere in rifugi improvvisati sono più esposte alle punture di zanzare, aggravando la diffusione della malattia. Analogamente, il ristagno delle acque, la mancanza di sistemi fognari e il sovraffollamento alimentano i focolai di dengue e chikungunya, con febbri alte, complicanze emorragiche e impatto pesante sulle già fragili strutture sanitarie locali.
Le proposte operative di Co-mai, UMEM e Uniti per Unire
1 Corridoi sanitari protetti e “pause umanitarie” verificabili per evacuazioni mediche, convogli WASH e vaccinali.
2 Piano Acqua 72 ore: clorazione di emergenza, potabilizzatori mobili, carburante/energia ai potabilizzatori, ripristino punti d’acqua in ospedali e campi.
3 Vaccini salva-vita: OCV nelle aree colera, MR (morbillo-rosolia) e polio con micro-pianificazione porta-porta e catena del freddo dedicata.
4 Nutrizione: RUTF (alimenti terapeutici pronti all’uso), latte terapeutico, micronutrienti; spazi protetti per l’allattamento e screening MUAC comunitario.
5 Task-force euromediterranea: rete di medici della diaspora coordinata da UMEM per tele-consulti H24, formazione rapida sul campo e standardizzazione dei protocolli.
6 Visti umanitari sanitari fast-track verso l’Italia per i grandi ustionati, cardio-pediatrici, oncologici e neurochirurgici, con intese operative con Regioni e IRCCS.
7 Protezione degli operatori e rispetto del Diritto Umanitario: mappatura e “deconfliction” di ospedali, cliniche, reti d’acqua/energia.
8 Osservatorio “Epidemie in Guerra”: monitoraggio congiunto (clinico-epidemiologico e WASH), bollettini settimanali e allerta rapida ai decisori.
L’analisi sanitaria mondiale di Aodi
“Sono intervenuto più volte in questi giorni su Tv e Radio Satellitari (da Egitto,Palestina, Algeria ,Iraq) per richiamare l’attenzione anche sulla zanzara tigre, che sta crescendo a dismisura in Europa. Questo fenomeno, aggravato dall’inquinamento atmosferico e dai cambiamenti climatici, contribuisce alla diffusione di malattie trasmesse da vettori che fino a pochi anni fa erano considerate lontane dal nostro continente. Dopo la pandemia abbiamo visto aumentare sensibilmente le malattie infettive anche in Europa: non possiamo permetterci di ignorare i segnali che arrivano dall’ambiente e dalla salute globale.”
“Se non garantiamo salute, prevenzione e cure in Africa e nelle zone di conflitto, rischiamo di vivere in una pandemia permanente. Non solo da virus respiratori, ma da malnutrizione, da acqua contaminata, da guerre, da inquinamento atmosferico, da mancanza di investimenti nella sanità e da carenza di professionisti. Propongo anche di inserire tra le priorità la tutela dei professionisti della salute: ogni settimana, nei vari conflitti, quasi dieci vengono uccisi e oltre trenta restano feriti. Questo è un prezzo umano inaccettabile che va denunciato con forza.”
“A Gaza siamo entrati nella quinta fase della fame, quella più drammatica. Significa che il corpo dei bambini si restringe, i danni al sistema nervoso diventano irreversibili e la vita è segnata per sempre. Tutti questi bambini che oggi soffrono di malnutrizione, di assenza di acqua pulita e di malattie infettive porteranno con sé conseguenze devastanti sullo sviluppo e sulla crescita. Non possiamo restare a guardare: la salute dei più piccoli è la cartina di tornasole del futuro di intere popolazioni.”
Le parole di Aodi
“Acqua, vaccini e nutrizione sono la prima linea di pace sanitaria. Quando saltano queste tre difese, colera, morbillo e polio arrivano prima dei negoziati. Servono corridoi sanitari e un ponte euromediterraneo che unisca competenze e logistica.”
“Abbattiamo i muri burocratici che rallentano visti umanitari e forniture critiche. Le guerre non aspettano i timbri: con AMSI, Co-mai, UMEM e Uniti per Unire mettiamo a disposizione reti cliniche, telemedicina e formazione. La politica apra le porte, noi ci passiamo dentro con scienza e coscienza.”
STATISTICHE – RIEPILOGO
- Gaza: 72% dei bambini <2 anni in malnutrizione acuta (luglio 2025).
- Sudan: (colera): 79.548 casi sospetti e 1.897 decessi (luglio 2024–18 giu 2025); 29.170 casi e 629 decessi da gennaio a metà giugno 2025; 15/18 Stati coinvolti.
- Yemen: morbillo 2024 27.517 casi e 260 decessi; difterite (dal 2017) >1.500 casi e 200 decessi; poliovirus variante (dal 2021) ≥272 bambini colpiti.
- Africa occidentale e centrale: allerta multi-Paese su colera nel 2025 (rischio elevato per milioni di persone in aree a bassa copertura WASH e vaccinale).