AgenPress. Cresce l’attesa per la Tavola Rotonda internazionale “Donne e Diplomazia: Voci dal Mondo”, in programma il prossimo 2 ottobre presso la Libera Università Maria SS. Assunta (LUMSA) di Roma. L’evento vedrà la partecipazione straordinaria di 20 ambasciatrici provenienti da Europa, Africa, Asia, America Latina e Medio Oriente, che porteranno le loro testimonianze confrontandosi con delegazioni universitarie italiane e straniere. Un’occasione unica di dialogo diretto tra le nuove generazioni e le massime rappresentanze diplomatiche, in un momento storico segnato da conflitti, disuguaglianze e crisi internazionali.
L’evento è promosso da WAI-Welcome Association Italy, in collaborazione con Movimento Uniti per Unire, Co-mai, Associazione Assadakah, l’Unione delle comunità Africane, Aisc_News_Internazionale, Unione Internazionale Arabi del 48 e numerose associazioni e comunità di origine straniera.
Il convegno pone al centro gli studenti italiani e internazionali, veri protagonisti di una diplomazia inclusiva, interculturale e intergenerazionale, in grado di intrecciare il contributo della diplomazia femminile con le visioni delle nuove generazioni.
Il Prof. Foad Aodi, medico, giornalista internazionale ed esperto in salute globale, Direttore dell’AISC – Agenzia Mondiale Britannica Informazione Senza Confini, membro del Registro Esperti FNOMCeO, quattro volte Consigliere dell’OMCeO di Roma, docente dell’Università di Tor Vergata, Membro della FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana e dell’Associazione Stampa Romana, in rappresentanza delle citate associazioni afferma: “Con questa iniziativa vogliamo ribadire che la diplomazia del futuro non può prescindere dalle nuove generazioni. Studentesse e studenti di origine italiana e straniera rappresentano un patrimonio di competenze e visioni che va valorizzato. I dati ci dicono che migliaia di giovani scelgono l’Italia per formarsi e, sempre più spesso, per restare a lavorare come medici, infermieri e professionisti. È un capitale umano che contribuisce non solo alla crescita economica, ma anche al rafforzamento del nostro tessuto sociale e multiculturale. La nostra missione, con AMSI, WAI, Uniti per Unire, Co-mai ,UMEM e AISC News, è accompagnarli in questo percorso, dando loro voce nei luoghi della cooperazione internazionale”.
E aggiunge: “In un mondo segnato da conflitti e disuguaglianze, costruire ponti tra culture e generazioni non è un gesto simbolico, ma una necessità politica e professionale. Roma diventa, per un giorno, la capitale della diplomazia inclusiva, grazie alle 20 ambasciatrici che porteranno le loro esperienze e dialogheranno direttamente con gli studenti. Inoltre hanno confermato la loro presenza più di 80 ambasciate. Questo è il modello Aodi: trasformare i convegni in momenti di cooperazione concreta, in cui università, istituzioni, comunità e media internazionali lavorano insieme per la pace e lo sviluppo”.
L’impegno del Prof. Foad Aodi per abbattere barriere e criticità
Il convegno ha offerto al Prof. Foad Aodi l’occasione per ribadire il messaggio centrale del movimento: favorire il dialogo tra le nuove generazioni italiane di origine straniera e il mondo delle istituzioni. L’obiettivo è “abbattere i muri” che separano i giovani dalla diplomazia e dalla politica operativa, creando canali concreti di partecipazione e rappresentanza.
Nel suo intervento, Aodi ha sottolineato che il tema dell’abitare resta il primo nodo per gli studenti: il 60% delle difficoltà è legato a problemi abitativi e al costo della vita, inclusi i corsi di lingua e i rischi di truffe da parte di falsi intermediari. “Con AMSI, Uniti per Unire e le altre associazioni – ha ricordato – continuiamo a sostenere i ragazzi e le loro famiglie, per eliminare queste criticità”. Ha poi richiamato il problema della carenza di professionisti sanitari e il calo dell’affluenza ai corsi di laurea nelle professioni sanitarie, indicando gli studenti stranieri come una risorsa potenziale per il futuro del sistema sanitario italiano, sia sul piano formativo che economico.
Le delegazioni studentesche come ponte interculturale
L’evento sarà arricchito dalla presenza di delegazioni ufficiali di studenti universitari, che porteranno il punto di vista delle nuove generazioni al centro del dibattito. Un contributo concreto al dialogo interculturale e intergenerazionale, grazie alla partecipazione di realtà accademiche e associative di primo piano:
LUISS Women in International Affairs, International Networking Association, European Youth Network, Associazione Studenti Vietnamiti in Italia (ASVI), Università Pontificie di Roma, Associazione Hortensia, International Relations Innovation and Sustainability (IRIS), Comunità del mondo in Italia(Co-mai) e Unione internazionale arabi del 48.
La pluralità di queste rappresentanze evidenzia l’ampiezza del progetto: costruire ponti fra studenti provenienti dall’estero e le istituzioni italiane ed europee, raccogliendo dati e statistiche sulla loro presenza in Europa e sui Paesi di provenienza, per trasformare la conoscenza in azioni concrete a favore dell’integrazione e della qualità della formazione universitaria.
Carlo Palumbo, Vice Segretario Nazionale WAI e Coordinatore del Dipartimento Studenti Internazionali AMSI e del Movimento Uniti per Unire, dichiara: “Il successo di questa iniziativa dimostra la forza del lavoro congiunto tra studenti e istituzioni: non è un semplice convegno, ma un laboratorio di idee in cui le nuove generazioni si confrontano direttamente con le massime rappresentanze diplomatiche. In un momento storico segnato da crisi internazionali, guerre e disuguaglianze sociali, l’esempio di giovani che dialogano con ambasciatrici diventa un messaggio politico e professionale forte: la costruzione di ponti, non di muri, è la via per affrontare le criticità globali. Il nostro osservatorio sugli studenti internazionali in Italia ci dice che sempre più ragazzi scelgono di restare nel nostro Paese dopo la laurea, contribuendo da medici, infermieri e professionisti in tanti settori allo sviluppo sociale ed economico. È un patrimonio che va valorizzato e accompagnato. L’incontro del 2 ottobre vuole proprio lanciare questo messaggio: il futuro della diplomazia, della cooperazione e della società passa dal confronto intergenerazionale, dall’ascolto reciproco e dal riconoscere che servono valori, dialogo e responsabilità condivisa per affrontare le sfide comuni”.
Kamel Belaitouche – Presidente Co-mai, Comunità del Mondo Arabo in Italia e Coordinatore Organizzativo del Movimento Uniti per Unire afferma: “L’evento del 2 ottobre rappresenta per la comunità studentesca di origine straniera un’opportunità fondamentale: giovani provenienti da culture e background diversi potranno confrontarsi e scambiare esperienze, arricchendo il proprio percorso di crescita. Il tema scelto – ‘Offrire strumenti per il confronto per le future generazioni e promuovere il dialogo interculturale e intergenerazionale’ – è di grande valore per i ragazzi, convinti che dialogo e comprensione reciproca siano la chiave per costruire una società più inclusiva e rispettosa delle differenze.
Gli studenti di origine straniera, vivendo in un Paese diverso da quello di nascita e incontrando culture e tradizioni nuove, hanno maturato un bagaglio prezioso che insegna apertura e tolleranza.
Come Co-mai, insieme alla nostra delegazione, esprimiamo gratitudine alle ambasciatrici e ai rappresentanti istituzionali presenti per il loro sostegno e il loro impegno. Speriamo che questo incontro sia solo l’inizio di collaborazioni future, capaci di contribuire alla costruzione di una società più armoniosa e inclusiva”.