AgenPress. Le due atlete azzurre, al rientro da una vacanza dopo i Mondiali di nuoto, sono state fermate il 14 agosto presso l’aeroporto di Singapore con l’accusa di furto in un duty free. Le immagini di videosorveglianza avrebbero ripreso Chiara Tarantino mentre introduceva alcuni flaconi (oli essenziali/cosmetici) in una borsa riconducibile a Benedetta Pilato.
Le autorità locali hanno trattenuto le atlete per alcune ore. Il rilascio è stato favorito dall’intervento dell’Ambasciata italiana e della Farnesina. La Federazione Italiana Nuoto ha precisato che l’episodio è avvenuto fuori dalle attività federali, nel periodo di vacanza.
Il 9 ottobre 2025 la Federnuoto ha comunicato di aver accolto la proposta sanzionatoria avanzata dalla Procura Federale, con il nulla osta del Procuratore Generale del CONI. Le atlete hanno patteggiato separatamente, accettando responsabilità e collaborando con le indagini.
In considerazione dell’atteggiamento collaborativo e delle ammissioni, è stata stabilita una sospensione di 90 giorni dalle attività sociali e federali, a decorrere dal giorno della comunicazione. Durante la sospensione, le atlete non potranno partecipare a competizioni federali né svolgere attività negli enti affiliati.
La squalifica impedisce a Pilato e Tarantino di partecipare agli Europei in vasca corta, che si terranno in Polonia dal 2 al 7 dicembre. Il periodo di sospensione, da 9 ottobre fino a 9 gennaio, vincola il loro rientro competitivo.
Durante la sospensione, non avranno accesso agli impianti federali né agli allenamenti ufficiali; tuttavia, alcune fonti citano la possibilità di allenarsi in piscine non federali per mantenersi in forma.
Il direttore tecnico della nazionale, Cesare Butini, ha espresso «grande amarezza per un comportamento che nuoce al movimento in generale».
Benedetta Pilato sui social ha detto di essere stata “protagonista involontaria” dell’episodio, sostenendo che non fosse sua intenzione commettere un atto illecito e ribadendo il suo attaccamento ai valori sportivi. Chiara Tarantino non ha finora rilasciato dichiarazioni pubbliche ufficiali.
La scelta del patteggiamento e della sospensione relativamente contenuta (90 giorni) mostra una volontà di sanzionare ma anche di permettere un percorso di ritorno sportivo. In questo senso, si è optato per una misura correttiva anziché drastica.
Il fatto che l’episodio sia avvenuto fuori da impegni federali e durante una vacanza complica la distinzione tra “vita privata” e “vita da atleta”. Tuttavia, la loro visibilità pubblica impone standard più elevati di comportamento.
Terminata la sospensione, Pilato e Tarantino dovranno dimostrare con i fatti (risultati, comportamenti, continuità) che possono riscattare la loro reputazione sportiva. La trasparenza, la disciplina e la condotta saranno passaggi fondamentali.
In conclusione: la sospensione di 90 giorni rappresenta la sanzione ufficiale concordata tra atlete e federazione per chiudere il capitolo disciplinare. Ma le conseguenze (sportive, morali, mediatiche) hanno già cominciato a dispiegarsi. Come evolverà la carriera di Pilato e Tarantino nei prossimi mesi, e come reagirà il mondo del nuoto a questo episodio, sarà una pagina aperta da seguire.