Camillo de Nardis, l’Abruzzo ritrova la sua voce con la prima moderna di Un bagno freddo a Chieti

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AgenPress. Nel cuore d’Abruzzo, tra colline che profumano di memoria e di vento, si prepara a suonare una musica che il tempo aveva quasi dimenticato. È la voce di Camillo de Nardis — compositore, didatta, uomo di raffinata cultura musicale — che il prossimo 7 novembre alle ore 20.30 tornerà a vivere al Teatro Marrucino di Chieti con la prima rappresentazione moderna dell’opera buffa Un bagno freddo; un titolo ironico e leggero, dietro cui si cela un tesoro di storia e di talento. Scritta nel 1880, l’opera fu rappresentata solo una volta, il 24 febbraio del 1879, nel piccolo teatro del conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli dove de Nardis, originario di Orsogna (Chieti), formò generazioni di allievi e consolidò la propria fama di Maestro rigoroso e appassionato. A più di un secolo di distanza, Un bagno freddo torna a respirare grazie all’impegno del prof. Alberto Mammarella, docente di Storia della Musica presso il Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara e Responsabile scientifico del progetto POLIMNIA “L’opera per tutti!”, che ha promosso e curato questa rinascita artistica, con un evento che rappresenta il secondo step di un importante progetto PNRR internazionale, volto a riscoprire, digitalizzare e riportare sulle scene opere rare o dimenticate del patrimonio lirico italiano.

Il musicista Camillo de Nardis appartiene a quella generazione di abruzzesi che, tra Ottocento e Novecento, portarono il nome della regione ben oltre i confini nazionali; allievo e poi docente al Conservatorio di Napoli, fu stimato da figure come Martucci e Bossi, e la sua produzione spazia dalle composizioni sacre alla musica sinfonica, sino al teatro musicale, dove riversò il suo spirito più libero e brillante. In Un bagno freddo, il compositore mostra un sorprendente equilibrio tra ironia popolare e raffinatezza armonica: una partitura che guarda alla tradizione dell’opera buffa napoletana, ma con una freschezza melodica e teatrale tutta personale. L’Abruzzo vi entra di soppiatto — nei ritmi, nei colori, nell’immediatezza espressiva — come l’eco di un’identità mai dimenticata. Restituire al pubblico quest’opera è un atto di giustizia culturale, perché, come afferma il prof. Mammarella. “De Nardis è stato un grande didatta, un ponte tra due epoche e due scuole di pensiero. Attraverso la sua musica, l’Abruzzo dimostra ancora una volta di essere terra fertile non solo di poeti e narratori, ma anche di musicisti di altissimo livello.”

La serata del 7 novembre al Teatro Marrucino non sarà una semplice esecuzione, ma un evento di rilievo storico e simbolico, una vera e propria rinascita musicale e civile a suggello del rapporto tra la tradizione musicale italiana e la ricerca accademica contemporanea. A dirigere l’orchestra sarà il Maestro Donato Renzetti, tra i più celebrati direttori italiani al mondo, garanzia di un’interpretazione rigorosa e insieme vibrante. Il cast, composto da artisti di grande spessore vocale e scenico, darà corpo e anima ai personaggi di un’operetta che, pur nella sua leggerezza, restituisce l’intelligenza teatrale e la finezza psicologica del suo autore. Ogni gesto, ogni parola, ogni frase musicale si muove su quella sottile linea che separa l’umorismo dall’emozione, la parodia dalla tenerezza. L’evento rappresenta anche un momento di orgoglio per la comunità abruzzese. Il progetto POLIMNIA ha infatti tra i suoi obiettivi la diffusione dell’opera lirica e la valorizzazione dei patrimoni musicali regionali, offrendo al pubblico “l’opera per tutti” — un’idea democratica e partecipata della cultura, che supera le barriere accademiche per ritornare alla gente. In questo recupero non c’è solo nostalgia. C’è una volontà chiara di restituire voce a un passato vivo, di affermare che la cultura non è un’eredità immobile, ma una promessa che continua a rinnovarsi. Un bagno freddo, nato in un’Italia ancora giovane, parla oggi con sorprendente attualità: nei suoi dialoghi brillanti, nei suoi ritmi teatrali, nella leggerezza che cela una profonda umanità.

“Camillo de Nardis è stato un importante compositore ma anche un grande filologo musicale e il suo Trattato di armonia un classico che ha firmato molte generazioni di allievi. Da questo punto di vista la sua produzione operistica, che è meno conosciuta rispetto a quella sinfonica, ha passaggi di particolare interesse innovativo e sperimentale sul piano del linguaggio a fronte della rivoluzione semantica che prendeva le mosse in Europa già alla fine del XIX secolo. Da qui l’importanza storica e artistica oggi di tale recupero” dichiara il prof Paolo de Nardis, discendente diretto del compositore.

Il Teatro Marrucino, autentico gioiello della città di Chieti, diventa così il palcoscenico di una rinascita: un luogo in cui la musica di de Nardis potrà incontrare il pubblico contemporaneo e riannodare il filo con una storia interrotta. In un’epoca in cui la cultura sembra spesso correre più veloce della memoria, questa prima moderna di Un bagno freddo ricorda che il futuro si costruisce solo su fondamenta solide: quelle della conoscenza, dell’amore per le proprie radici e della cura per ciò che è stato. Il 7 novembre, al Marrucino, l’Abruzzo tornerà a cantare con la voce di uno dei suoi figli più illustri. E in quelle note ritrovate ci sarà non solo la storia di un musicista, ma la storia stessa di una terra che continua a credere nella forza della bellezza e nella potenza silenziosa della memoria.

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