Foad Aodi (CO-MAI-AISC NEWS): Strage a Sydney, 15 morti e decine di feriti a Bondi Beach: “Condanniamo questi orrori”

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress. AMSI (Associazione Medici italiana di origine straniera), UMEM (Unione Medica Euromediterranea), Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia) e il Movimento Internazionale Uniti per Unire ed Aisc News Internazionale (Agenzia Mondiale Britannica Informazione senza Confini) esprimono  profondo dolore e ferma condanna per la strage avvenuta a Bondi Beach, a Sydney, in Australia, durante le celebrazioni della festa ebraica di Hanukkah.

A nome delle suddette associazioni e movimenti interviene il Presidente Prof. Foad Aodi.

Secondo quanto riferito dalle autorità australiane, l’attacco ha provocato almeno 15 morti, tra cui un rabbino e un bambino, e numerosi feriti, alcuni in condizioni gravi. Circa duemila persone erano riunite pacificamente per l’inizio delle celebrazioni di Hanukkah sulla spiaggia di Bondi Beach.

Le forze dell’ordine del Nuovo Galles del Sud hanno confermato che tra i morti figura anche uno degli attentatori e che sono in corso indagini per accertare l’eventuale presenza di altri responsabili. 

Nel caos dell’attacco, ha colpito il gesto eroico di Ahmad Al-Ahmad di origine araba e di religione musulmana, commerciante locale di Sydney, titolare di un banco di frutta in uno dei quartieri della città. Privo di armi e senza alcun ruolo nelle forze di sicurezza, Al-Ahmad è intervenuto per fermare uno degli attentatori, contribuendo a evitare conseguenze ancora più gravi. Ferito durante l’azione, è stato successivamente soccorso. Il suo gesto è stato riconosciuto dalle autorità australiane come un atto di straordinario coraggio civile, simbolo di umanità e responsabilità individuale di fronte alla violenza e all’odio.

«No a ogni forma di odio religioso – afferma il Prof. Foad Aodi –. Ribadiamo con assoluta chiarezza il nostro impegno: no all’antisemitismo, no all’islamofobia, no a ogni forma di discriminazione religiosa. L’antisemitismo non è solo un crimine contro una comunità, ma un attacco ai diritti umani universali, alla convivenza civile e al dialogo tra i popoli».

Aodi sottolinea come le derive estremiste e l’odio religioso rappresentino un pericolo globale che va contrastato senza ambiguità, distinguendo nettamente tra legittimo dibattito politico e violenza ideologica.

«Da oltre 25 anni – prosegue il Fondatore dell’Amsi e Co-mai – portiamo avanti un lavoro concreto e quotidiano per il dialogo e la convivenza tra comunità diverse. Abbiamo costruito percorsi reali di incontro tra ebrei, musulmani, cristiani, copti, maroniti, ortodossi  e laici, promuovendo iniziative che hanno fatto scuola anche a livello europeo».

Esperienze uniche come le nostre, ovvero #CristianinMoschea, e le iniziative interreligiose in Italia, in Europa e in Terra Santa ,hanno scritto una pagina importante nella storia del dialogo interreligioso-laico concreto e vengono richiamate come esempi concreti di un dialogo possibile, fondato sul rispetto reciproco e sulla conoscenza.

«L’unica strada possibile è il dialogo – ribadisce Aodi –. Diciamo no a ogni forma di estremismo in tutte le religioni e invitiamo le diplomazie mondiali a lavorare seriamente per una soluzione basata su due Stati, due popoli, per una pace giusta e duratura in Terra Santa».

Secondo Aodi, solo un impegno internazionale credibile e coerente può fermare l’escalation dell’odio e della violenza che continua a produrre vittime innocenti.

«In momenti come questi – conclude Aodi – servono iniziative che uniscano e non dividano, senza strumentalizzazioni politiche e senza bandiere di parte. Servono manifestazioni e percorsi comuni che mettano insieme ebrei, musulmani, cristiani ,ortodossi e laici nel nome della pace, del dialogo interculturale e del rispetto reciproco».

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -