AgenPress. Parliamoci chiaro: dopo mille giorni è aumentata la pressione fiscale, è aumentato il debito pubblico anche rispetto al PIL, è aumentata la povertà sia secondo i dati Istat che i dati Caritas. Sono rimasti fermi, invece, gli stipendi e le pensioni reali perché anche laddove sono cresciute le cifre a fine mese, questo aumento è stato comunque inferiore rispetto alla crescita dell’inflazione.
Detta chiara: l’Italia delle famiglie e del ceto medio sta peggio di tre anni fa. Stanno meglio Brunetta al CNEL e le segretarie di Lollobrigida. Ma stanno peggio i ragazzi che non riescono a comprarsi casa perché dopo la laurea, lo stage, i corsi di formazione a pagamento in pochi vedono prospettive. È un caso o no che nel 2024 l’Italia abbia battuto il record di fughe all’estero? Se ne sono andati in 194.000, quasi il doppio rispetto a dieci anni fa.
Qui parte l’accusa populista. Eh ma siete tutti uguali, fate tutti così. No, non ci sto.
Anche il mio Governo è durato mille giorni. E in quei mille giorni abbiamo fatto misure come gli 80€, il Jobs Act, Industria 4.0. Abbiamo abbassato la pressione fiscale eliminando l’IMU sulla prima casa, l’Irap costo del lavoro, le tasse sul mondo agricolo. Il super ammortamento e la decontribuzione hanno dato una spinta al Paese che nel frattempo approvava le unioni civili, la legge sull’autismo, sul dopo di noi, sul terzo settore, sul caporalato, sullo spreco alimentare. Abbiamo investito in cultura come mai nessuno prima (e purtroppo nessuno dopo), aumentato i fondi sulla sanità ma razionalizzato 30 miliardi di spesa pubblica con Yoram Gutgeld, introdotto il REI cioè la prima misura nella storia italiana contro la povertà e lavorato sui temi della povertà educativa. Abbiamo progettato Italia Sicura con Renzo Piano e ottenuto la flessibilità in Europa. Potrei proseguire dalle misure sulla PA fino alla cooperazione internazionale, dalla legge sul rientro dei cervelli e sull’attrazione dei capitali stranieri fino al piano periferie.
Ma per farla breve: noi abbiamo abbassato la pressione fiscale, Meloni l’ha alzata.
Noi abbiamo abbassato il debito pubblico sul PIL, Meloni l’ha alzato.
Noi abbiamo fatto Industria 4.0, Meloni ha bloccato tutto con Urso.
Noi abbiamo dato una scossa all’Italia, Meloni scambia la stabilità con l’immobilismo.
E tutto questo al netto di Paragon, di Almasri, della macchina del fidanzato, dei ministri che fermano i treni, delle scelte imbarazzanti sulla cultura o sullo sport.
A chi dice: sono tutti uguali, rispondiamo no. Ci sono mille giorni e mille giorni.
I mille giorni di Meloni sono diversi dai nostri. Se pensate che sia meglio avere un Governo con Giuli e Lollobrigida, Salvini e Santanchè, Urso e Tajani prego, votateli pure. Io penso che l’incantesimo si stia esaurendo e che sempre più persone diano un giudizio negativo su questi anni. E ho paura che l’incapacità di Meloni sia chiara su partite delicate come i dazi. Prima ha garantito che grazie al suo rapporto speciale con Trump l’Italia avrebbe guidato l’accordo con la Casa Bianca. Poi ha detto che si sarebbe fatta promotrice di un accordo zero dazi (ricordate aprile 2025? “Proporrò a Trump lo zero a zero”. È finita 30-0 per Trump). Poi ha annunciato venticinque miliardi per le imprese: non si capisce di quali soldi stia parlando, forse quelli del suo Monopoli. Sono dazi amari come diciamo da tempo. E vediamo se finalmente anche Confindustria si renderà conto che con questo esecutivo (e aggiungo: questa Commissione Europea) il mondo che produce prende solo botte.
E’ quanto dichiara, il leader di Italia Viva Matteo Renzi nella sua E-news.