AgenPress. I governi degli Stati Uniti e dell’Ucraina hanno affermato domenica sera, in una dichiarazione congiunta rilasciata dalla Casa Bianca, che qualsiasi accordo per porre fine alla guerra con la Russia “dovrà rispettare pienamente la sovranità nazionale” di Kiev, in seguito ai colloqui tenutisi nel corso della giornata da funzionari americani, ucraini ed europei a Ginevra.
La presidenza statunitense ha elogiato i colloqui in Svizzera, a cui ha partecipato il Segretario di Stato americano Marco Rubio, definendoli un “significativo passo avanti” verso la risoluzione del conflitto che infuria dal febbraio 2022.
Il Segretario di Stato americano Rubio ha assicurato dopo i colloqui di sentirsi “molto ottimista” sulla possibilità di concludere un accordo “molto rapidamente”.
I colloqui di Ginevra, conclusi ufficialmente ieri sera, si sono svolti sulla base di un piano in 28 punti elaborato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine al conflitto armato degli ultimi quasi quattro anni, innescato dall’invasione militare russa del territorio ucraino il 24 febbraio 2022.
“I colloqui sono stati molto produttivi, mirati e rispettosi, sottolineando l’impegno comune per raggiungere una pace giusta e duratura”, si legge nel testo diffuso dalla presidenza statunitense e descritto come una dichiarazione “congiunta” con la delegazione ucraina a Ginevra.
Le parti “riaffermano che qualsiasi accordo futuro dovrà rispettare pienamente la sovranità nazionale dell’Ucraina”, prosegue il testo, chiarendo che Washington e Kiev “hanno redatto una nuova versione” del “quadro di pace”, “aggiornato” e “perfezionato”.
Anche il negoziatore ucraino Andriy Yermak, braccio destro del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha parlato a Ginevra di “ottimi progressi” nei colloqui, mentre lo stesso presidente ucraino ha affermato che la nuova versione riflette ora “la maggior parte delle priorità chiave” di Kiev.
La versione iniziale del documento ha incontrato la resistenza di Kiev e dei suoi alleati europei, che ieri si sono recati a Ginevra per impedire che l’Ucraina fosse costretta a capitolare.
