AgenPress. Antonio Decaro è il nuovo governatore della Puglia. In una tornata elettorale segnata da bassa affluenza ma da grandi attese, Antonio Decaro è emerso come il vincitore delle regionali in Puglia, ottenendo un forte sostegno popolare e consolidando la leadership di un “campo largo” progressista nella regione.
Decaro, 55 anni, è un politico di lungo corso: ingegnere di formazione, è stato assessore ai Trasporti a Bari, deputato, poi sindaco della città per due mandati consecutivi (dal 2014 al 2024), e presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Nel 2024 è diventato eurodeputato con il Partito Democratico.
La decisione di candidarsi per la presidenza regionale non è stata semplice. Decaro ha chiesto di essere un presidente “libero”, senza vincoli con i suoi predecessori: ha espresso la volontà che né Michele Emiliano né Nichi Vendola – figure importanti della recente storia politica pugliese – si ricandidassero al consiglio per non avere un “ingombro” politico.
Il suo annuncio definitivo è arrivato durante la festa regionale dell’Unità, insieme a Elly Schlein, segretaria del Pd.
Le trattative si erano però complicate fino all’ultimo minuto, con pressione da più parti: Decaro ha chiesto che ci fosse un progetto “nuovo”, guardando avanti, non all’ombra dei protagonisti del passato.
Secondo i primi exit poll e instant poll, Decaro ha ottenuto una percentuale netta di consensi: tra il 64% e il 69% dei voti, a seconda delle rilevazioni.
Si tratta di una vittoria schiacciante che ribadisce il radicamento del centrosinistra in Puglia e la sua capacità di coalizzarsi attorno a un candidato forte e “istituzionale”.
Un elemento importante della tornata elettorale è il forte calo di partecipazione: l’affluenza complessiva si è fermata attorno al 41,83%, molto al di sotto delle elezioni precedenti.
Questo dato può essere letto in due modi: come monito di disaffezione verso la politica regionale, ma anche come segnale che la mobilitazione elettorale per il “campo largo” di Decaro è stata efficace nonostante il contesto incerto.
Ora che Decaro è stato eletto, le sue sfide come presidente della Puglia saranno numerose:
1. Rinnovamento politico: darà concretezza al progetto politico per cui ha chiesto la candidatura, senza ereditare troppe pesantezze del passato.
2. Bilancio e riforme: nelle settimane immediatamente precedenti all’insediamento, Decaro ha già chiesto che il Consiglio regionale approvi il bilancio del 2025 e ha avviato una proposta di modifica della legge elettorale regionale per introdurre più seggi “ripescati”: in questo modo, secondo alcuni analisti, potrebbe ridurre l’influenza degli ex amministratori Emilianoisti sul nuovo consiglio.
Governo concreto: il suo profilo da amministratore tecnico (ingegnere) potrebbe tradursi in un governo più orientato all’efficienza, alle infrastrutture, alla modernizzazione dei servizi, piuttosto che alla sola politica identitaria.
4.Coesione della coalizione: mantenere unite le forze che lo hanno sostenuto (Pd, M5S, Verdi, civiche) sarà cruciale, soprattutto data la complessità delle ambizioni politiche di ciascuno.
La vittoria di Decaro può avere anche un significato più ampio: rappresenta una vittoria significativa per il centrosinistra in un Mezzogiorno tradizionalmente competitivo, segnando continuità ma anche rinnovamento.
Potrebbe rafforzare il ruolo di Decaro all’interno del Pd: alcuni commentatori già vedono in lui un possibile protagonista nei futuri scenari nazionali, anche in vista delle politiche.
Dimostra come candidature “istituzionali” ma con forte radicamento locale possano essere vincenti, anche in epoche di polarizzazione politica.
La vittoria di Antonio Decaro come governatore della Puglia segna una fase nuova per la regione: non un semplice passaggio di testimone, ma un tentativo concreto di rinnovamento politico-amministrativo. Rappresenta l’esito di un equilibrio delicato — quello tra la tradizione progressista pugliese e una leadership più tecnica, efficiente e proiettata al futuro. Le prossime mosse di Decaro saranno decisive per capire se riuscirà a trasformare la sua agenda ambiziosa in risultati reali per la Puglia.
