Autostrade: dal 2026 scatta rimborso del pedaggio

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AgenPress. Il nuovo sistema dei rimborsi per i pedaggi autostradali presenta luci ed ombre che da un lato rischiano di limitare il diritto agli indennizzi in favore degli utenti, dall’altro scaricano sugli stessi automobilisti la spesa sostenuta dalle società autostradali per i ristori.

Lo afferma il Codacons, che esprime forti perplessità sulla novità annunciata oggi dall’Autorità di Regolazione dei trasporti.

Il meccanismo dei rimborsi presenta degli escamotage che potrebbero essere utilizzati dai gestori autostradali a loro vantaggio per limitare l’erogazione di indennizzi agli automobilisti – spiega il Codacons – Ad esempio il rimborso non è dovuto se per il percorso è stata già prevista una riduzione generalizzata del pedaggio, situazione che in determinate circostanze potrebbe portare i gestori a ridurre le tariffe su alcune tratte particolarmente critiche, in modo da contenere la spesa legata ai potenziali rimborsi gli automobilisti. Saranno poi esclusi dagli indennizzi anche i disagi legati ai cantieri mobili, molto presenti sulla rete.

Sul fronte dei disservizi per blocco della circolazione, invece, il diritto al rimborso integrale del pedaggio scatta solo se l’automobilista rimane imprigionato addirittura più di 3 ore in autostrada, mentre tra i 60 e i 119 minuti il rimborso sarà pari solo al 50% – segnala ancora il Codacons – Ma l’aspetto più critico riguarda la possibilità per le società autostradali di recuperare interamente la spesa per i rimborsi concessi aumentando le tariffe dei pedaggi. Come previsto da Art, infatti, per ritardi da cantiere i gestori potranno recuperare fino al 2027 il 100% della spesa sostenuta (il 75% nel 2028, il 50% nel 2029 e il 25% nel 2030), mentre i rimborsi legati al blocco della circolazione potranno essere interamente recuperati dai concessionari tramite il pedaggio se il concessionario dimostra la forza maggiore, il rispetto dei vincoli informativi e l’adozione di tutte le misure necessarie per superare l’evento.

In sostanza, saranno gli stessi automobilisti, attraverso le tariffe autostradali, a pagare di tasca propria i rimborsi concessi per ritardi e blocchi del traffico – conclude il Codacons.

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