AgenPress. I capi di Stato e di governo dell’UE si incontrano oggi a Bruxelles per un vertice di due giorni considerato cruciale per il futuro dell’Ucraina, ma anche per l’UE stessa.
L’incontro sarà dominato dalla questione di come utilizzare i beni russi congelati per l’Ucraina, che ha un disperato bisogno di fondi.
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha lanciato un duro avvertimento agli europei, esortandoli a decidere sull’utilizzo delle risorse russe: “Ora abbiamo una scelta semplice: o soldi oggi o sangue domani”. Ha messo in guardia indirettamente dal pericolo di una guerra con la Russia, affermando che non si trattava solo dell’Ucraina, ma dell’Europa.
Kallas ha dichiarato di aspettarsi che i capi di Stato e di governo europei raggiungano un compromesso. Sebbene non sarà facile, con 27 democrazie e le loro diverse posizioni politiche, ha aggiunto che in passato sono state trovate soluzioni in molte situazioni difficili.
Anche dopo settimane di negoziati, non è ancora emersa alcuna soluzione. Il Belgio, dove gran parte dei beni russi è depositata presso Euroclear, rimane scettico. Il Presidente del Consiglio dell’UE Antonio Costa, che in precedenza aveva ridotto i vertici a un solo giorno, ha già annunciato che, se necessario, i capi di Stato sarebbero disposti a negoziare per “giorni”.
Circa 210 miliardi di euro di beni statali russi congelati sono detenuti nell’UE, la maggior parte dei quali in Belgio. Abrogare la posizione del Paese con un voto a maggioranza è considerata un’opzione poco saggia. Ignorare le preoccupazioni universalmente riconosciute di uno Stato membro dell’UE che ospita numerose istituzioni europee potrebbe far precipitare l’UE in una profonda crisi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy parteciperà di persona al vertice.
Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán vuole impedire l’uso di risorse russe, ma non è riuscito a bloccare da solo una decisione presa a maggioranza. Prima del vertice, anche il Primo Ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che non avrebbe sostenuto alcuna misura che avrebbe portato a un ulteriore sostegno alla guerra in Ucraina, incluso l’uso di risorse russe congelate. “Mi rifiuto categoricamente di sostenere domani qualsiasi cosa che possa portare a finanziamenti per la guerra”, ha dichiarato Fico. Sosterrebbe l’uso delle risorse congelate solo in relazione a un accordo sulla ricostruzione dell’Ucraina.
