AgenPress – Le immagini sono toccanti: Alain Cocq, paziente con una malattia rara e incurabile , è costretto a letto e fa appello a Emmanuel Macron. Il suo desiderio? Aiutalo a morire. L’uomo intende smettere di mangiare da venerdì 4 settembre e trasmettere la sua agonia sui social. ” Il problema è che sono alla fine della mia vita da 34 anni. Le mie condizioni stanno peggiorando “.
” Guardo il soffitto come uno stronzo. No, questa non è la mia vita. E questi non sono medici, queste non sono istituzioni che mi detteranno la vita “, ha aggiunto. Alain Cocq vuole quindi che un medico gli somministri un potente sedativo. Cyril Mauchausse, il suo assistente medico psicologico, testimonia: ” Lo accompagneremo. Possiamo essere pronti? Non lo so. Ma lo accompagneremo. Ho fatto una promessa, lui dieci anni fa: quello di accompagnarlo fino in fondo “.
Inchiodato a letto dai dolori da anni, impossibilitato a muoversi, Cocq aveva chiesto di essere autorizzato alla sedazione profonda, una pratica che la legge francese sul fine vita (la legge Leonetti) consente soltanto quando mancano poche ore ad una morte sicura. “Ho deciso di dire stop” ha annunciato Cocq che ha di recente descritto ai media il suo calvario, fatto di 9 operazioni in 4 anni, scariche elettriche nel corpo “ogni due o tre secondi”, l’intestino che “si svuota in una sacca”…”non ho più una vita dignitosa”.
Cocq aveva scritto all’Eliseo chiedendo che Macron autorizzasse un medico a prescrivergli uno psicofarmaco per “morire in pace”. “Non mi pongo al di sopra delle leggi – gli ha risposto Macron in una lettera – quindi non sono in grado di rispondere alla sua richiesta. Non posso chiedere a nessuno di andare oltre il nostro quadro legale attuale”.
Cocq ha comunicato ora di voler “cessare ogni alimentazione, idratazione e cura, salvo i calmanti, da questo venerdì al tramonto”.
“Con emozione .- gli ha scritto Macron – rispetto questa decisione”. Alain Cocq diffonderà da domani mattina sulla sua pagina Facebook l’agonia che ritiene durerà “quattro, cinque giorni” con l’obiettivo di combattere “per una legge che consenta la ‘cura estrema’”.