AgenPress. La Corte Costituzionale ha annullato il piano paesistico della Regione Lazio e tutti gli atti conseguenziali perché di fatto non ha coinvolto nella redazione dell’atto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Non c’è stato quindi nessuna intesa, come avrebbe dovuto esserci, tra Regione Lazio e Mibact.
Come a dire che Zingaretti e Franceschini non si sono parlati, anzi, si sono tra loro ignorati nel pensare alla pianificazione paesaggistica della nostra regione. Eppure il presidente della Regione Lazio è segretario nazionale del Pd e Franceschini oltre che titolare del dicastero di via del Collegio Romano, è anche un esponente di spicco del partito.
Una figura pessima per il governatore del Lazio, per il Pd regionale e per l’assessore Valeriani. Adesso, in forza di questa sentenza, torna vigente il Ptpr adottato nel 2008 e il problema più serio di questa sonora bocciatura da parte della Corte Costituzionale è che potrebbe far scattare norme di salvaguardia cosi da compromettere anni e anni di lavoro di pianificazione da parte dei comuni e dei soggetti interessati con gravi ripercussioni sull’economia del Lazio. Dunque, tutto da rifare. Certo è che la mancata collaborazione tra due alti esponenti dello stesso partito suscita più di qualche perplessità.
Lo dichiarano in una nota congiunta i consiglieri regionali di Fdi.