Giustizia. Appello di Sodano, ex M5s ai colleghi pentastellati, non votate questa “schiforma” del processo penale

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AgenPress – “Vi scrivo con il cuore in mano. Riepiloghiamo: Marta Cartabia, Ministro della Giustizia, ha proposto una riforma del processo penale impresentabile. In essa si inseriscono i termini decisamente brevi, come confermano illustri giuristi e gli specialisti sotto scorta dell’antimafia, per far scattare la cosiddetta “improcedibilità”.
Anche per i reati di mafia. Per la Cartabia è legittimo rendere inconcludibili migliaia di processi, ostacolando l’importante lavoro dei magistrati e facendo un enorme favore a tanti criminali”.
Così Michele Sodano, ex-M5s ora iscritto al Misto, lancia il suo appello agli ex colleghi pentastellati.
“Ricorderete che, come Movimento 5 Stelle, ci eravamo battuti per una riforma della giustizia, la Bonafede, che interrompeva il decorrere della prescrizione dopo la condanna di primo grado.
Ci riuscimmo, con enormi difficoltà, nonostante l’opposizione ferma di tutti i partiti, quegli stessi partiti che annoverano tra le proprie liste tanti soggetti che hanno beneficiato, o potrebbero beneficiare, della prescrizione. Avevamo previsto tante assunzioni, di giovani e volenterosi ragazzi, un aumento di organico necessario per velocizzare la giustizia italiana.
Tornando alla riforma Cartabia, avevo apprezzato lo scatto d’orgoglio dei miei ex-compagni Cinque Stelle che, quantomeno inizialmente e nonostante il voto favorevole in Consiglio dei Ministri di Luigi Di Maio, erano determinati a non votare questa “schiforma” del processo penale.
Poi non si sa bene cosa sia successo: un via vai di sms, di incontri e di telefonate deve aver fatto cambiare idea a molti, arrivando sull’orlo un tremendo precipizio che rischia di essere mortale: il Movimento 5 Stelle voterà Sì.
Attenzione però. Dal Presidente Giuseppe Conte ci viene detto che “questa riforma fa schifo, ma senza di lui avrebbe fatto ancora più schifo.” Mi sembra poco convincente perchè, a dirla tutta, la mediazione di Conte non è servita a molto, andiamo a vedere le carte e non cadiamo nelle stupide tifoserie. Infatti, nel testo frutto dell’accordo, non si parla della prorogabilità dei termini nei processi “di mafia e terrorismo”, come falsamente affermato negli ultimi giorni, ma dei processi “particolarmente complessi”.
Sembrerà un dettaglio da niente ma è fondamentale. Entro nel tecnico: il giudice potrà prorogare i termini con ordinanza motivata e, in essa, dovrà ovviamente spiegare la “particolare complessità” del processo. Badate bene alla terminologia: non complesso ma particolarmente complesso. Sul tema, era intenzione del collega Forciniti presentare un emendamento per eliminare la parola “particolarmente”. Ciò avrebbe consentito al giudice un campo di applicazione più ampio, ma gli è stato impedito.
Dopo le trivelle, il figlio di Tabacci e i primi passi verso il sabotaggio del reddito di cittadinanza, arriva l’ennesima porcata approvata nel silenzio dei media e con la complicità di chi si era ripromesso di combattere contro il sistema.
E oggi ripenso al lavoro portato avanti nei primi tre anni di legislatura. Ripenso alla fatica di quei giorni, alle soddisfazioni e ai risultati raggiunti per i cittadini. Stanno distruggendo tutto. Fra gli scroscianti applausi di tutti i partiti, la restaurazione avanza, inesorabilmente.
Il mio appello, di cuore, è a voi stimati colleghi del Movimento 5 Stelle. Vi prego di comprendere che questo testo non è minimamente accettabile, lo sapete bene, miei preziosi compagni di viaggio. Avete voi la possibilità di fermare questo obbrobrio e di dimostrare ai cittadini che non è giusto perdere la fiducia nella politica”.
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