AgenPress – All’Aquila i poliziotti della Digos e della Direzione centrale della Polizia di prevenzione hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone, di origine palestinese, per associazione con finalità di terrorismo.
Il Gruppo di risposta rapida – Brigate Tulkarem, cui appartenevano i tre palestinesi di cui oggi è stata disposta la custodia cautelare carcere – Anan Kamal Afif Yaeesh, Ali Saji Ribhi Irar e Mansour Doghmosh – progettava un’azione terroristica da compiersi nell’insediamento israeliano di Avnei Hefetz, in Cisgiordania mediante l’utilizzo di un’autobomba.
Gli arrestati facevano opera di proselitismo e propaganda e pianificavano attentati, anche suicidi, contro obbiettivi civili e militati.
Le indagini degli investigatori della Digos di L’Aquila e del Servizio per il contrasto all’estremismo e al terrorismo internazionale della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, hanno accertato la costituzione di una struttura operativa militare denominata “Gruppo di Risposta Rapida – Brigate Tulkarem”, articolazione delle “Brigate dei Martiri di Al-Aqsa” (riconosciuta quale organizzazione terroristica dall’Unione Europea) che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo anche contro uno Stato estero. Nei confronti di uno degli arrestati, è in corso una procedura di estradizione, su richiesta delle Autorità dello Stato di Israele, dinanzi alla Corte di Appello di L’Aquila.
La pianificazione emerge dalle conversazioni intercettate dalla Polizia che ha svolto le indagini. “Si tratta di un’unità suicida, pronta ad agire in profondità e la nostra azione sarà prossima”, si ascolta in una conversazione WhatsApp tra Yaeesh e Munir Almagdah, capo militare delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa del 9 gennaio 2024 scorso.
Dalle intercettazioni sembra che Yaeesh – arrestato il 29 gennaio scorso in seguito di una richiesta di estradizione avanzata dalle autorità israeliane e detenuto nel carcere di Terni – fosse il capo del gruppo. Oltre a concordare gli obiettivi e le modalità operative degli attentati, i palestinesi definivano anche i dettagli relativi alle rivendicazioni, anche mediante la preparazione di video e comunicati. Nei video di propaganda figuravano miliziani armati intenti in attività di addestramento militare e all’uso delle armi di giovani reclute e bambini.
Il Gruppo di risposta rapida progettava un’azione terroristica da compiersi nell’insediamento israeliano di Avnei Hefetz, in Cisgiordania mediante l’utilizzo di un’autobomba.