A chi spetta il controllo della certificazione verde Covid-19 in Aeroporto?

Agenpress. Il rischio caos per il controllo della certificazione verde Covid negli aeroporti è una realtà a livello europeo se si considera che il Consiglio Internazionale Aeroporti ha segnalato ai primi ministri dei 27 Paesi membri che esistono almeno 10 diverse modalità di controllo e verifica dello stesso Green Pass difficili da gestire.

“Premetto che per il nostro Paese, secondo quanto stabilito dal decreto firmato lo scorso 17 giugno dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla verifica delle certificazioni verdi Covid-19 , sono deputati i pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni, i vettori aerei, marittimi e terrestri, nonché i loro delegati e gli altri soggetti indicati nell’art 13 del Decreto per facilitare la partecipazione ad eventi pubblici, l’accesso alle strutture sanitarie assistenziali (RSA) e gli spostamenti sul territorio nazionale.

Per gli spostamenti in aereo, sul piano operativo, occorre distinguere i controlli di frontiera sui passaporti dei passeggeri dei voli extra Schengen, dai controlli di polizia previsti a campione per i passeggeri dei voli nazionali e Schengen la cui circolazione, come è noto, è libera.

La polizia di frontiera, che vigila sulla sicurezza aeroportuale, è impegnata nel controllo passaporti per i passeggeri dei paesi extra Schengen: al momento dei controlli fa anche una verifica visiva della certificazione Covid.

Per tutti i passeggeri dei voli nazionali, Schengen ed exra Schengen è previsto quindi un doppio controllo: uno a monte, al momento del rilascio del titolo di viaggio richiesto dal passeggero con il check-in online o con il check-in in aeroporto e il secondo al momento dell’imbarco con la verifica insieme alla titolarità del titolo di viaggio da parte del personale di bordo.

Per i passeggeri diretti verso Paesi extra Schengen è previsto un terzo controllo, visivo, del green pass,  da parte della polizia di Frontiera al momento del controllo passaporti.

Per i passeggeri dei voli nazionali e Schengen invece non sono previsti controlli di frontiera perché c’è la libera circolazione. La polizia aeroportuale fa dei controlli ma campione e come controlli di polizia.

Per l’approfondimento  e la verifica documentale viene richiesto l’intervento del personale dell’USMAF.

Per l’esecuzione dei tamponi rapidi molecolari per passeggeri in partenza e per i soggetti che arrivano da paesi a rischio come India, Sri Lanka, Brasile Bangladesh, i vettori, la competente ASL e la società di gestione si affidano al mondo del volontariato.

Capitolo a parte è la verifica delle violazioni da parte dei vettori. Sono chiare le prescrizioni del decreto meno le sanzioni per la violazione delle prescrizioni da parte dei vettori.

Lo ha detto questa mattina il prefetto Francesco Tagliente commentando la rassegna stampa del TGT su Italia 7.

 

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