Cimitero dei feti, Radicali: dopo 16 mesi le violazioni proseguono

AgenPress. L’appello dei promotori dell’azione popolare contro la gestione del cimitero dei feti: “il sindaco Gualtieri intervenga in giudizio, visto oltretutto che dopo 16 mesi le violazioni proseguono”.

 

Oggi la Commissione Pari Opportunità del Campidoglio ha audito i promotori dell’azione legale intentata da Radicali e dal coordinamento “Libera di abortire” per il rispetto dei diritti delle donne gravemente lesi nella vicenda del cimitero dei feti al Flaminio di Roma. “Ci siamo assunti la responsabilità come donne colpite direttamente da questa vicenda e come cittadini e cittadine romane di avviare un processo tramite lo strumento dell’azione popolare in sede giudiziaria, come prevede il Testo unico degli enti locali.

 

La sindaca Raggi non ha voluto prendere parte al processo ora il nuovo Sindaco Gualtieri può farlo”, ha spiegato Francesca Tolino, promotrice dell’azione legale. “Abbiamo scelto l’azione civile popolare e non chiediamo alcun risarcimento per noi ma per il Comune”, ha sottolineato Francesco Mingiardi, legale responsabile dell’azione popolare presso il tribunale di Roma.

 

“L’Amministrazione di Roma Capitale infatti ha subito un doppio danno dalla condotta dell’Ospedale San Giovanni, di ASL Roma 1 e di Ama. Un primo danno quale ente esponenziale di tutte le cittadine romane colpite dalla violazione dei propri diritti, il secondo per il discredito che ne è conseguito per la diffusione mediatica in tutto il mondo di questa vicenda. C’è ancora la possibilità di intervenire il giudizio da parte del sindaco Gualtieri. Il consiglio invece può impegnare la giunta capitolina e in primo luogo l’assessora ai rifiuti Sabrina Alfonsi, visto che la procedura riguarda direttamente l’AMA, con ordini del giorno e mozioni per chiedere un intervento nel processo, oltre che per chiarire regolamenti e direttive delle proprie aziende, cosa che ancora non ha fatto”.

 

Durante i lavori della commissione presieduta dalla presidente Michela Cicculli, diverse consigliere hanno espresso la volontà di intervenire sulla vicenda. Claudia Pappatà, del Partito Democratico, ha chiesto di “fare il possibile per esprimere una chiara posizione come commissione e consiglio perché non è accettabile che a Roma accada tutto questo”. Tiziana Biolghini, consigliera di Roma Futura, ha sottolineato la necessità “di verificare con il capo di gabinetto, con la giunta e con l’avvocatura, le questioni emerse da un punto di vista legale e normativo, esprimendo sostegno alla campagna di Libera di abortire”. Nella Converti del Partito Democratico ha ribadito come “sia urgente chiedere chiarezza nelle procedure perché i diritti delle donne vengano difesi”. Assente invece l’ex sindaca Virginia Raggi, oggi consigliera e membro della Commissione Pari Opportunità del Campidoglio.

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