Csm. Pratica contro Angelo Giorgianni, giudice #nogreenpass. Lascio la toga, limitata la mia libertà

AgenPress – Aprire una pratica urgente al Csm sul giudice Angelo Giorgianni, che ha parlato dal palco dei no vax alla manifestazione di sabato scorso a Roma. A chiederlo al Comitato di presidenza di Palazzo dei marescialli è il gruppo di Area.

 Ma Giorgianni tiene subito a precisare che condanna “gli atti di violenza” contro la Cgil. “La manifestazione è una cosa – dice – quello che è successo fuori è diverso. In quella piazza c’erano mamme, bambini, lavoratori, ed era una piazza internazionale, senza simboli di partiti, e pacifica. Se poi, fuori da quella piazza, qualche delinquente ha commesso atti criminali, non c’entra niente con la manifestazione dei ‘no green pass’.

Quelle sono persone ciniche che con il loro comportamento hanno di fatto sporcato una manifestazione di piazza bellissima. Peccato, quegli atti criminali hanno oscurato la manifestazione, perché alla fine si è dato risalto agli atti di pochi delinquenti e non alla presenza di decine migliaia di persone oneste”.

Obiettivo della pratica, da affidare alla Prima Commissione, dev’essere “verificare l’impatto” della condotta di Giorgianni “sulla percezione della sua indipendenza quale magistrato”, come scrivono i consiglieri togati di Area Giuseppe Cascini, Elisabetta Chinaglia, Alessandra Dal Moro, Mario Suriano e Giovanni Zaccaro, in un post diffuso dopo aver depositato la richiesta al Comitato di presidenza del Csm.

Ma il giudice ribadisce “trovo paradossale che un cittadino non possa esercitare un suo dovere – dice – se si ritiene che siano stati commessi dei reati da parte di chiunque, allora si agisca di conseguenza. Il mio datore di lavoro è lo Stato. Ma se il fatto di avere la toga mi limita di esprimere la mia opinione, allora è chiaro che la lascio. E lo farò. In ogni caso io non voglio determinare imbarazzi a nessuno. Ma non voglio rinunciare al diritto di esprimere la mia opinione. Lascio la toga, ho fatto la mia comunicazione”.

Ma la richiesta di collocamento a riposo che ha presentato al Csm – a quanto riferiscono fonti di Palazzo dei marescialli – decorre da gennaio del 2022.

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