Fisco, Lupi (tributarista): “Il redditometro è un morto vivente, non l’ha mai usato nessuno se non come diversivo”

AgenPress. Il prof. Raffaello Lupi, docente di diritto tributario all’Università Tor Vergata, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul redditometro. “Se ne torna a parlare perché l’Agenzia delle entrate doveva fare un aggiornamento degli indici ogni 2 anni, quindi ha fatto una consultazione pubblica su come farlo –ha affermato Lupi-. In realtà è un morto vivente il redditometro, non l’ha mai usato nessuno perché le basi imponibili è molto più semplice determinarli alla produzione, cioè io vado da un pasticcere e vado a vedere quanto guadagna la pasticceria, se devo andare a vedere dove il pasticcere va in vacanza, quali scarpe si compra, ecc… divento pazzo.

Quando c’era Tremonti al Mef serviva per sdrammatizzare la polemica contro i piccoli commercianti e gli artigiani, il redditometro riguarda potenzialmente tutti, però è stato utilizzato solo come diversivo politico, farlo in massa è complicatissimo, però le leggi le hanno scritte. Una cosa intelligente c’è dietro il redditometro: quando io so che lavoro fai e so che è un lavoro anche faticoso, poco divertente e che si può fare solo a tempo pieno, è chiaro che i soldi che tu hai per campare derivano da quello. Se uno che fa il tassista a tempo pieno dichiara una cifra che non gli basta per vivere vuol dire che evade, ma come tassista. Quindi gli vado a tassare attraverso i consumi il risultato dell’attività”.

Sulla riforma fiscale. “Siccome la riforma fiscale generale non ci sono le capacità e le energie per farla, allora non si possono fare neanche i ritocchini. Draghi è furbo quindi ha capito il mood della situazione tributaria”.

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