Giustizia. In Cdm raggiunta l’intesa. C’è l’ok anche del M5s. Cartabia, maggioranza ritirerà emendamenti

AgenPress – Via libera del Consiglio dei ministri alla proposta di mediazione sulla riforma del processo penale. A quanto si apprende, c’è il via libera anche del M5s. L’intesa è stata trovata dopo una seduta fiume che ha subito una lunga sospensione. Alla fine la riforma ha avuto via libera all’unanimità. Lo ha confermato il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, rispondendo ai cronisti all’uscita da Palazzo Chigi.

La fumata bianca è giunta dopo 8 ore di trattativa. Il M5s incassa il regime speciale per tutti i reati di mafia, fuori dalla griglia dell’improcedibilità. Nel dettaglio, l’intesa dovrebbe prevedere nessun timing per i reati riconducibili al 416 bis e ter, dunque processi sine die. Mentre per i reati aggravati da mafia sei anni di appello, con un regime transitorio da qui al 2024. Dal 2025, l’appello scenderà a 5 anni.

E’ la mediazione passata in Consiglio dei ministri. La proposta, frutto di una mediazione del Pd con il ministro Orlando, avrebbe assorbito i dubbi del M5s sull’improcedibilità per l’articolo 416 bis.1 del codice penale, sull’aggravante mafiosa. Una deroga esplicita per quei reati ci sarebbe nella fase transitoria, con la possibilità di termini fino a 5 anni a regime.

C’è “l’impegno a ritirare tutti gli emendamenti presentati dalle forze di maggioranza con l’obiettivo di concludere nei prossimi giorni” l’approvazione della riforma, ha commentato  la ministra Marta Cartabia parlando fuori da Palazzo Chigi dopo il Cdm. “E’ una giornata importante: lunghe riflessioni per arrivare a un’approvazione all’unanimità con convinzione da parte di tutte le forze politiche. Ora c’è l’obiettivo di accelerare il più possibile per concludere se possibile prima della pausa estiva questa importantissima riforma”.

“Abbiamo apportato degli aggiustamenti, come annunciato la scorsa settimana con Draghi, alla luce del dibattito molto vivace che si è sviluppato in queste settimane sia da parte delle forze politiche che degli operatori e degli uffici giudiziari che saranno i primi ad essere chiamati alla grande sfida di implementare una riforma così significativa e innovativa nel nostro paese”. “L’obiettivo è garantire una giustizia celere, nel rispetto della ragionevole durata del processo, e allo stesso tempo garantire che nessun processo vada in fumo”.

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