Libia. Guardia costiera spara contro peschereccio italiano in zona libica: ferito comandante

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AgenPress – Il comandante del peschereccio Aliseo della marineria di Mazara del Vallo, Giuseppe Giacalone, è rimasto ferito a un braccio da colpi sparati da una motovedetta della Guardia Costiera libica circa 75 miglia a nord est di Tripoli.

In particolare, la Guardia costiera libica avrebbe esploso alcuni colpi di arma da fuoco di avvertimento intimando all’Aliseo e a un altro peschereccio, l’Artemide, di fermarsi. ‘Aliseo’ si trovava insieme con altri due pescherecci della marineria di Mazara del Vallo per una battuta di pesca a oltre settanta miglia a nord-est di Tripoli. Giacalone è stato ferito da colpi di arma da fuoco esplosi dalla Guardia costiera libica al largo delle coste di Misurata. Una raffica di spari ha colpito il comandante che adesso è ferito in condizioni ancora da accertare. Sul posto è arrivato un elicottero della Marina Militare. L’assalto è avvenuto al largo della Libia nord-occidentale.

I tre pescherecci italiani si trovavano in una zona definita “ad alto rischio” dalla Marina militare. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini è costantemente aggiornato sugli sviluppi della situazione. Già tre giorni, afferma ancora la Marina, i motopesca Artemide, Aliseo e Nuovo Cosimo, assieme ad altre 4 imbarcazioni italiane, erano stato oggetto di un tentativo di sequestro sempre all’interno della zona di pesca libica. Un sequestro sventato grazie al “tempestivo intervento” della nave Alpino della Marina.

“Una brutta situazione. Hanno sparato a un peschereccio che si trovava in una zona teoricamente ‘amica’, quella su versante di Tripoli. Sparare ad altezza d’uomo è assurdo”. A parlare con la Dire è Marco Marrone, armatore del peschereccio di Mazara del Vallo ‘Medinea’, sequestrato l’1 settembre 2020 e rilasciato dopo 108 giorni di prigionia a Bengasi, in Libia, commentando quanto accaduto.

L’intervento, dice ancora la Marina, si è reso necessario in quanto una motovedetta della Guardia Costiera libica era in “rapido avvicinamento”. Dalla Libeccio, che si è diretta a tutta velocità verso la zona, è decollato l’elicottero di bordo che ha contattato immediatamente il personale della motovedetta. Per verificare la situazione, inoltre, è stato dirottato in zona un velivolo da ricognizione della Marina e sono stati proprio gli uomini a bordo dell’aereo ad aver visto “alcuni colpi d’arma da fuoco di avvertimento da parte della motovedetta libica”.

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