In Italia siamo al 39,3% di vaccinati

AgenPress. In Italia “ora siamo al 39,3% di vaccinazioni completa”, spiega il commissario straordinario per l’emergenza Pandemia, Francesco Paolo Figliuolo.
I numeri sono buoni ma noi vogliamo sempre di più. Per questo stiamo interagendo con tutte le regioni per ‘rifasare’ le agende e intervenire in quei momenti più delicati laddove ci potesse essere necessità di andare a bilanciare di interventi”.

Inoltre Figliuolo scrive “a tutte le Regioni per incentivare con ogni mezzo” le vaccinazioni a “quella parte di operatori scolastici che ancora mancano. Non è il caso della regione Lazio dove siamo al 99,8%, il 100% di fatto è impossibile da raggiungere e il Lazio ha raggiunto la massima copertura possibile. Però ci sono ancora 8-9 Regioni che ancora sono sotto l’80% e qui bisogna cercare di fare di più, cercando di far capire a tutti gli operatori scolastici l’importanza” di vaccinarsi “non solo per se stessi, ma anche per la collettività. E questo per riaprire le scuole in sicurezza e magari con meno vincoli possibili a settembre”.
Per quanto riguarda le dosi, spiega Figliuolo, “continuiamo al ritmo delle 500mila al giorno. Il nostro obiettivo e dare il massimo delle dosi nel momento del bisogno a ciascuna regione e ovviamente non fare mai magazzino. Per far questo ci vuole un’ottima programmazione e un’ottima logistica”.

“Noi stiamo vaccinando, – afferma il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia – le dosi ci sono, anche se in numero inferiore rispetto al nostro sforzo possibile: possiamo fare 80-100mila vaccinazioni al giorno, oggi ci fermiamo a circa 40mila”.
“Non è colpa di Figliuolo, – rileva Zaia – ci sono contratti e dinamiche di compensazione per le forniture: certo, se avessimo la possibilità di comprare i vaccini autonomamente sarebbe meglio, su questo l’Europa è stata un problema – aggiunge Zaia – Potevamo arrivare a 800mila vaccinazioni al giorno a livello nazionale. Ora sul fattore tempo ci sono due fattori da considerare: la quantità effettiva di vaccini disponibili e il periodo estivo che porterà molti a rinviare l’iniezione”.

Infine per il ministro della Salute Roberto Speranza il Servizio sanitario nazionale ora “deve recuperare il tempo perduto. Perché non vi è alcun dubbio che la battaglia contro il Covid ci ha portato ad accumulare problemi, ritardi, visite e screening non fatti. Per questo ho voluto che anche negli ultimi provvedimenti si recuperassero risorse” come “il mezzo miliardo che avevamo individuato per provare a velocizzare il recupero di questi interventi, degli screening e delle visite non fatti. E bisognerà fare di più, perché questa è una priorità assoluta”.

Sono quasi del tutto svuotate le terapie intensive italiane. Secondo i dati aggiornati al 5 luglio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) solo il 2% dei posti letto complessivi è occupato da pazienti Covid.

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