In Italia vince l’incertezza. “Crescenti le pulsioni antidemocratiche e il disorientamento”

Agenpress. Il 65% degli italiani è a tal punto incerto che sono “crescenti le pulsioni antidemocratiche” e il disorientamento. Lo rileva il Censis nell’ultimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese.
Si passa dal desiderio di “un uomo forte al potere” alla convinzione che nell’ultimo anno siano aumentati gli episodi di intolleranza e razzismo verso gli immigrati. Per il 58% è aumentato anche l’antisemitismo e, sempre secondo il rapporto, l’aumento dell’occupazione nel 2018 e nei primi mesi del 2019 è un “bluff” che non produce reddito e crescita. Mentre oltre la metà degli italiani controlla lo smartphone come primo gesto al mattino o l’ultima attività della sera prima di andare a dormire.
In particolare agli italiani non è arrivata l’offerta di percorrere insieme nuovi sentieri di crescita per costruire il futuro: “Le policy attuate o solo annunciate non possono non generare un ulteriore effetto demotivante in una economia che nei prossimi anni, secondo il 74% degli italiani, continuerà a oscillare tra mini-crescita e stagnazione, e per il 26% sarà destinata addirittura a peggiorare in una nuova recessione”.
Per il Censis una forma di piastra di ancoraggio “per limitare il trasci­namento verso il basso è nel consolidamento strutturale in alcune aree geografiche vaste del nostro Paese: dal nuovo triangolo indu­striale tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna alla fascia dorsale lungo l’Adriatico. Con un tasso di crescita del prodotto interno e dei consumi paragonabile alle migliori regioni europee, in zone puntuali ma significative, la riaffermazione della base geografica dello svilup­po, anche quando è a scapito di altre parti del Paese, segnala che l’appartenenza territoriale ridona vigore alla crescita”.
Si rileva anche una “estraneità politica dei soggetti meno abbienti è un fattore determinato e determinante di macchine politico-partitiche autoreferenziali e al contempo fragili. Così, se il 76% degli italiani dichiara di non nutrire fiducia nei partiti politici, la quota sale all’89% tra i disoccupati e all’81% tra gli operai. Sono proprio questi ultimi gruppi sociali a essere anche più scontenti di come funziona la democrazia in Italia: lo sono il 58% degli operai, il 55% dei disoccupati, mentre i valori scendono al 34% tra manager e quadri, e al 42% tra imprenditori e lavoratori autonomi”.
Nel 53esimo Rapporto Censis, per curarsi gli italiani utilizzano sempre più le strutture private: nell’ultimo anno il 62% degli italiani che ha svolto almeno una prestazione nel pubblico ne ha fatta anche almeno una nella sanita’ a pagamento. Il 56,7% di chi ha un reddito basso e il 68,9% di chi ha un reddito di oltre 50.000 euro annui.
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