La SIGO dice NO! Al decreto della Regione Campania sulla sospensione delle attività ambulatoriali “

AgenPress. La SIGO – Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia legge con rammarico il testo del Decreto della Regione Campania, che, per la componente ostetrico-ginecologica ,sospende dal 10 gennaio 2022 tutte le prestazioni ad eccezione delle prestazioni ostetriche e degli screening e terapie oncologiche, creando una evidente difformità di trattamento nei confronti del resto d’Italia.

La SIGO  rileva come la problematica denatalità non sia stata considerata prioritaria nella recente determinazione regionale e la dimostrazione è data dalla sospensione di tutte le attività di medicina della riproduzione, finalizzate al miglioramento delle possibilità riproduttive, comprese le tecniche di riproduzione assistita (PMA), lasciando in essere solo le procedure ostetriche.

La drammatica riduzione delle nascite, come mostrano i dati soprattutto nel meridione, deve essere affrontata invece con forza sempre e soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo, in cui le coppie sono estremamente timorose sul mettere al mondo dei figli. Una politica non costantemente attenta a queste problematiche avrà gravissime, irrimediabili, ripercussioni negli anni futuri.

Seppur è vero che l’attuale situazione pandemica stia registrando picchi elevati di contagio da covid-19  , si deve ricordare che il diritto alla salute è costituzionalmente garantito alla popolazione tutta, a prescindere dagli eventi pandemici in atto, e non può essere mai negata.

La chiusura di tali attività inoltre non modifica l’organizzazione dei reparti di ostetricia e ginecologia che rimangono funzionanti a tempo pieno ed a pieno organico per le procedure ostetriche che non possono essere disattese, per cui si assisterà solo ad una riduzione dell’offerta assistenziale non covid senza un reale miglioramento nell’assistenza a pazienti covid .

Le donne campane potranno rivolgersi dal 10 gennaio solo alla medicina privata, non colpita dai decreti regionali. Tale situazione crea un’evidente disomogeneità di possibilità di accesso alle cure tra le donne campane, in rapporto allo status economico, e nei confronti del resto della popolazione femminile italiana.

La SIGO, recependo la preoccupazione delle Donne campane, chiede  che sia garantita  uniformità di trattamento e di possibilità di cura in tutta Italia e non ci siano discriminazioni regionali  e confida che le Istituzioni nazionali e locali, con opportuni urgenti provvedimenti, eliminino queste evidenti disomogeneità e permettano a tutte le donne italiane di avere le stesse possibilità di accesso alle cure.

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