L’Arkansas approva la legge che vieta l’aborto anche in caso di stupro o incesto

AgenPressLo stato dell’Arkansas ha approvato martedì una legge che vieta l’aborto anche in caso di stupro o incesto, sperando di fare pressione sulla Corte Suprema degli Stati Uniti per annullare una sentenza nel 1973 che estendeva questo diritto all’intero paese. Chi viola la legge rischia una multa sino a 100 mila dollari e una detenzione sino a 10 anni di prigione. 

L’unica eccezione prevista nel testo promulgato in questo stato, delimitato dal Mississippi e noto per il suo conservatorismo cristiano, è “salvare la vita della madre durante un’emergenza medica”, ha annunciato il suo governatore, Asa Hutchinson.

Il presidente ha detto di aver ratificato la legge a causa delle sue “sincere convinzioni” contro l’aborto.

Il testo non dovrebbe entrare in vigore prima dell’estate e la potente American Civil Liberties Union (ACLU) ha già annunciato che lo sfiderà in tribunale.

La questione divide ancora nettamente la popolazione americana, con un’opposizione ancora molto forte, soprattutto negli ambienti religiosi.

Negli ultimi 20 anni, gli stati meridionali e centrali del Paese hanno aumentato il numero di leggi restrittive sull’aborto, ad esempio, imponendo un’ampiezza per i corridoi che conducono alle sale operatorie, costringendo molte cliniche a chiudere i battenti.

Con questa legge in Arkansas, coloro che si oppongono all’interruzione volontaria della gravidanza sperano di spingere per un annullamento di una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti del 1973 che dichiarava che le donne americane avevano il diritto di abortire.

Un tale cambiamento consentirebbe a ogni stato di eseguire i propri ordini e aumenterebbe ulteriormente le disuguaglianze territoriali.

“Firmerò la legge per il suo schiacciante sostegno legislativo e le mie sincere convinzioni pro vita”, ha commentato Hutchinson. Obiettivo dei promotori delle restrizioni è quello di arrivare davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti, nella speranza che la maggioranza conservatrice (resa possibile dall’elezione di tre giudici da parte di Donald Trump) possa ribaltare le sentenze fin qui emanate in materia di interruzione della gravidanza. Magari fino a rovesciare la storica sentenza Roe vs. Wade del 1973 che legalizzò l’aborto in America.

Il 18 febbraio il governatore della South Carolina, il repubblicano Henry McMaster, aveva firmato un’altra legge molto restrittiva, che vieta l’interruzione della gravidanza dopo sei settimane di gestazione: è il periodo in cui solitamente si rileva il primo battito cardiaco del feto ma in cui molte donne non sanno ancora di essere incinte. I medici che praticheranno l’aborto oltre questo periodo andranno incontro a pene fino a due anni di carcere. Le uniche eccezioni contemplate sono se la gravidanza è stata causata da violenza sessuale o incesto, oppure se la madre è in pericolo di vita.

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