Mastella: “Berlusconi sul Colle? I franchi tiratori questa volta sono dappertutto”

AgenPress. Intervista  a Clemente Mastella, Sindaco di Benevento.


Mastella, di quanti Presidenti della Repubblica è stato un grande elettore?

Ho preso parte all’elezione di Sandro Pertini, ma non l’ho votato, perché aveva parlato male di Aldo Moro e, per questa ragione, mi ritenni in contrasto con lui. Ho eletto Cossiga, Scalfaro, Ciampi e Napolitano. Ho assistito dal vivo alla proclamazione di cinque Presidenti.

Bobo Craxi mi ha detto che gli ultimi Presidenti della Repubblica erano tutti anziani signori, ormai fuori dalla mischia politica, che i partiti sono andati a scomodare. Andrà così anche questa volta?

Normalmente un anziano signore è anche qualcuno dotato di quella saggezza, che è tipica dell’età. Bisogna, però, scegliere, al di là della saggezza, personalità unificanti, che siano rappresentative della comunità nazionale. Come diceva Mao, non è importante di che colore siano i gatti. L’importante è che riescano a prendere i topi.

Non mi sembra che Berlusconi sia una personalità unificante?

Chiunque sembra destinato a vincere di poco è da considerarsi divisivo. Allora, doveva essere divisivo anche Sergio Mattarella, che poi fu eletto a maggioranza assoluta ed è stato, forse, il più unitario di tutti. Anche Scalfaro e Napolitano sono stati eletti a maggioranza assoluta. Pochi sono stati quelli eletti a maggioranza amplissima.

Quale ruolo avranno questa volta i franchi tiratori. Berlusconi può essere abbattuto dal fuoco amico?

Questa volta i franchi tiratori hanno una sorta di dualità, perché sono dentro e fuori i partiti. Il gruppo misto è fra i gruppi parlamentari più forti. Possono incidere e decidere.

Come ci si difende dai franchi tiratori?

Per scansarli c’è il metodo, che io utilizzo in ogni circostanza. Io, ad esempio, farei votare un gruppo “cavalier Berlusconi”, un altro “Berlusconi Silvio” e un altro ancora “Silvio Berlusconi” o “dottor Berlusconi”. In questo modo, puoi capire se sei in grado di superare il fuoco amico, oppure no. La stessa cosa, ovviamente, vale anche per il centrosinistra. Scansa il fuoco amico solo chi è eletto a grande maggioranza. E’ l’unico modo per evitare il pedaggio di una certo numero di parlamentari, che ti voteranno, comunque, contro. C’è poi da valutare un’altra a cosa…

Quale sarebbe?

Per la prima volta la metà dei parlamentari sa che non sarà più rieletto.

E quindi?

La maggioranza dei parlamentari proverà a mettere in campo una resistenza particolare, anche perché i leader dei partiti faranno maledettamente fatica a controllare i loro gruppi di riferimento. E non ci saranno neppure, in questa circostanza, i fedeli, che in nome dello Spirito Santo, scoperchieranno il tetto per interrompere il Conclave, come accadde a Viterbo.

Chi vince?

Questo non lo so. E’ tutto atipico. E’ tutto irrazionale.

Chi vorrebbe che vincesse?

Un mio amico, sia dentro che fuori il Parlamento.

Un nome?

Nomi non ne faccio. Non entro nel totocandidati, anche perché, questa volta, io non voto.

di Antonello Sette (SprayNews.it)

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