Mes. Gualtieri “favorevole”, ma Di Maio lo blocca: non sono soldi in regalo, meglio titoli Stato

AgenPress – “Dico le stesse cose da maggio: sono favorevole al Mes anche perché l’ho negoziato io e so bene che non presenta nessun tipo di condizionalità. Spiego un fatto tecnico che il presidente del Consiglio ha spiegato, che il beneficio per l’Italia dell’utilizzo del Mes non sono 37 miliardi aggiuntivi ma sono i risparmi di interessi, 300 milioni all’anno. Ovviamente anche 300 milioni per un ministro dell’Economia sono una cifra significativa, quindi io sono favorevole all’utilizzo”.

Lo ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, a Radio24, al quale replica Luigi di Maio.

“E’ giusto e corretto dire che i 37 miliardi del Mes non sono una borsa piena di soldi che ci stanno regalando per costruire nuovi ospedali o nuove terapie intensive. È giusto e corretto dire, infatti, che il Mes (come qualsiasi altro fondo di prestito) servirebbe a finanziare spese già in bilancio. È giusto e corretto dire che oggi i nostri titoli di Stato sono più convenienti per finanziarci così come stiamo già facendo. Perché correre ulteriori rischi per soli 300 milioni?”.

“Finora in ogni tv e talk show avete sentito dire che il no del MoVimento 5 Stelle al Mes è puramente ideologico. In fondo perché rinunciare a 37 miliardi di euro per la sanità senza condizioni? Detta così in effetti sarebbe incomprensibile. Oggi però il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (che tutti sanno non essere in quota 5 Stelle) ha spiegato un fatto tecnico sul Mes molto importante. I risparmi, ha detto Gualtieri, non sono i 37 miliardi aggiuntivi ma sono i risparmi di interessi (come anche noi spieghiamo da tempo) ed equivalgono a 300 milioni di euro. Da 37 miliardi a 300 milioni di euro c’è una bella differenza.

Con questo non voglio alimentare alcuna polemica. Credo che il dovere di chi rappresenta le istituzioni sia muoversi in base agli interessi del Paese e non di partito”.

“È però – prosegue Di Maio – giusto e corretto dire ai cittadini le cose come stanno. È giusto e corretto dire che nessun Paese Ue finora ha fatto ricorso al Mes e che facendolo l’Italia lancerebbe un segnale negativo e di difficoltà ai mercati finanziari. È giusto e corretto, infine, che ognuno avanzi le proprie valutazioni e che le difenda. Il confronto è il sale della democrazia. Il governo sta dando tutto se stesso per uscire da questa crisi pandemica ed economica. La maggioranza che lo sostiene è solida e forte e il mio auspicio è che si lavori sui temi, indipendentemente dagli schieramenti di parte, per dare la migliore risposta ai bisogni degli italiani. Questo siamo chiamati a fare”.

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