Nel mondo oltre 3 mld di persone vivono sotto regimi autoritari. Cina รจ al primo posto

AgenPress – La galassia dei dittatori, dei regimi e dei diritti umani distrutti aumenta in tutto il mondo. Eโ€™ il terrificante quadro che emerge nellโ€™ย indice delle democrazie 2020ย che รจ stato elaborato dalla prestigiosa fondazioneย Bertelsmann.

La Bertelsmann Stiftungย รจ una fondazione indipendente di diritto privato, con sede a Gรผtersloh, Germania. รˆ stata fondata nel 1977 da Reinhard Mohn a seguito di considerazioni sociali, societarie e fiscali.

Su 137 Paesi presi in considerazione, 76 sono catalogati come Paesi comandati da sistemi dittatoriali o da tiranni. Per es: Cina e Russia.ย  Si pensi che solo la Cina ha circa 1.4 miliardi di abitanti. Mentre 61 sono quelli democratici. Ne deriva che piรน di 3 miliardi di persone vivono sotto il dominio di un capo o di un governo che calpesta le loro libertร  e dignitร . Una situazione molto preoccupante , quella sottolineata dalla fondazione. Il mondo sembra ormai precipitato in una โ€œrecessione geopoliticaโ€.ย I punteggi medi globali in calo per la democrazia sono essenzialmente il risultato di democrazie piรน deboli e autocrazie piรน repressive.

Una tendenza preoccupante emersa รจ che in molte democrazie si registra la tentazione di chi detiene il potere a limitare le libertร  dei cittadini per rafforzare la propria autoritร , una volta conquistata la guida del Paese.

Gli analisti della fondazione scrivono che ยซ la separazione dei poteri รจ stata notevolmente erosa in 60 stati negli ultimi dieci anni. In 58 paesi, i diritti di manifestazione e la libertร  di organizzazione sono stati limitati. La libertร  di opinione e la libertร  di stampa sono state addirittura ridotte nella metร  di tutti i paesi esaminati. Nella stragrande maggioranza dei governiย  tra cui alcune democrazie avanzate, hanno attaccato lo Stato di diritto, in altri 58 sono state limitate le libertร  individualiยป.

E in Europa non cโ€™รจ neanche bisogno di andare troppo lontano per individuarne almeno tre: la Polonia, lโ€™Ungheria e la Turchia. Ma il rapporto cita persino il Brasile tra i Paesi a rischio. Viene presa ad esempioย  lโ€™India con il nazionalismo indรน.

La situazione in altri Paesiย  non รจ certo migliore: in Turchia, nelloย  Yemen, in Libano, in Bangladesh, in Nicaragua, in Mozambico ,in Uganda, in Eritrea, in Burundi, nella Repubblica Centrafricana, inย  Afghanistan, in Mauritania, nelย  Sud Sudan, inย  Pakistan, in Cambogia e in Iran.

In Corea del Nord i sudditi di Kim Jong-un ridotti in schiavitรน sarebbero 2,6 milioni, su una popolazione di 25 milioni. (Fonte : Repubblica, luglio 2018)

Nel rapporto del 2018 della fondazione vengono citate due nazioni in cui i diritti e le libertร  individuali sono migliorate negli ultimi anni: il Burkina Faso e lo Sri Lanka.

Piรน repressione nelle autocrazie, piรน anomalie nelle democrazie รจ quello che emerge dallโ€™ultimo rapporto. Le cause della destabilizzazione degli ordini politici stabiliti sono lโ€™incapacitร  degli attori politici di risolvere i problemi, gli interessi politici ed economici con questi regimi e in particolare in questo difficile momento dovuto alla pandemia ha dato una spinta e un incremento notevole a questo stato di cose. A loro non solo non siamo capaci di fare pagare le tasse come allโ€™ultimo povero diavolo, ma per loro talvolta sembra addirittura sospeso il cardine della democrazia liberale che รจ lโ€™uguaglianza di tutti davanti alla legge.

Questa tendenza non รจ irreversibile, e qualche luce di speranza si fa spazio. In Ecuador รจ stato superato un regime sempre piรน autoritario e sono iniziati processi di democratizzazione in luoghi inaspettati come lโ€™Armenia e la Malesia.

Raggi di speranza anche contro la tendenza autoritaria in Etiopia anche in Algeria o in Sudan: in questi Paesi le proteste prolungate hanno portato a cambiamenti nel governo e speranza in un cambiamento politico.

Gianni Da Valle, Arcipelago laogai: in memoria di Harry Wu

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