Ci fa male riconoscere che รจ stata brava? Nossignori, ci fa bene, perchรฉ in fondo รจ un pezzo della nostra storia che non si รจ ammalorato nella difficile navigazione dello scorso decennio
AgenPress. Il centrodestra oggi versa in condizioni surreali: รจ una coalizione prevalente in tutti i turni regionali, e potenzialmente vincente alle elezioni politiche. Ma รจ una coalizione? Mica tanto: due partiti – Lega e Forza – stanno felicemente al governo col Pd e i Cinquestelle, e al proprio interno hanno personalitร ben intenzionate a perpetuare tale equilibrio pure nella prossima legislatura.
Un altro partito – ‘Fratelli dโItalia‘ – รจ la sola opposizione presente in parlamento, e da solo nei sondaggi รจ quotato quanto Lega e Fi messe assieme.
Cโรจ di piรน: in uno scenario internazionale destinato a pesare per anni, lโopposizione di Fdi si attesta – in piena sintonia col governo – su una linea atlantista e occidentalista; il centrodestra di governo lo fa egualmente, ma con minore slancio, e talvolta con qualche imbarazzo.
Nel bel mezzo di questo equivoco, ecco che Salvini tira fuori lโidea di una lista nuova di zecca, da sperimentare a Palermo, e con dentro la sua Lega, centristi piรน o meno democristiani, e Forza Italia.
Appare chiaro il tentativo di superare la Meloni in una gara elettorale interna al centrodestra, che confonde le elezioni politiche con le primarie di coalizione. LโUdc ha giร detto di sรฌ al listone di Salvini, Forza Italia dice no in Sicilia, dove ha bei numeri da ostentare, ma รจ pronta a dire di sรฌ alle elezioni politiche, che si preannunciano difficili senza la candidatura a premier di Silvio Berlusconi, traino e ragione fondante della lista azzurra.
Riuscirร la lista bianco-verdazzurra a battere la Meloni? Chi lo sa, e – tutto sommato – chi se ne frega. Mi intriga di piรน ricordare ai piรน distratti da dove viene la Meloni, che oggi turba i sonni dei potenziali premier e super ministri del centrodestra. La Meloni era la segreteria dei giovani del Pdl, partito nato dalla fusione di Forza Italia, An, nuovo Psi e Dc di Rotondi, sissignori, il sottoscritto che – lo narro nel mio libro โla variante Dc – propose il partito unitario a Silvio Berlusconi e ne ricevette un entusiastico assenso con preghiera di tenere segreto il fatto che il copyright era mio.
Rompo il segreto ora, tanto non importa piรน a nessuno perchรฉ il Pdl fallรฌ ed implose nelle beghe con Fini, nei litigi dei colonnelli, e nelle infinite scissioni, piรน numerose di quelle democristiane. Fallito il Pdl, Berlusconi e Verdini proposero a tutte le componenti di riprendere le vecchie bandiere: gli azzurri tornarono a chiamarsi Forza Italia, An si battezzรณ โFratelli dโItaliaโ e si affidรณ alla giovane Meloni, la Dc di Rotondi divenne โRivoluzione Cristianaโ. Per alcuni sembrava il trionfo della eternitร forzista, con la Meloni costretta a contendere il posto di miglior perdente a unโaltra lista dellโun per cento, e noialtri partiti minori appagati con un posto a testa nelle liste di Forza Italia.
Possiamo dire che invece ha vinto la Meloni? Forza Italia sta sotto il dieci per cento, la mia โRivoluzione Cristianaโ terrร sabato un congresso di rilancio, ma non muove le masse. Giorgia supera il venti per cento, รจ il primo partito, piace agli elettori del centrodestra e ormai piace pure alla gente che piace, per intenderci a chi dร le parole dโordine del mainstream comunicativo. Ci fa male riconoscere che รจ stata brava? Nossignori, ci fa bene, perchรฉ in fondo รจ un pezzo della nostra storia che non si รจ ammalorato nella difficile navigazione dello scorso decennio.