Salvini: “Siamo scappati per paura della manovra? E’ l’esatto contrario. Con noi 12 mld di tagli fiscali”

Agenpress –  “Non sono l’ultimo italiano ad aver avuto una colica renale e la pressione un po’ alta. Sicuramente ho dei ritmi di vita particolari. Vediamo di fare ciò che mi dicono di fare, ma ho detto al medico: scordati che rimanga a casa. Polemica sul mio malore? Sarebbe bello se la polemica fosse sulle tasse, sull’immondizia non raccolta dalla Raggi, sull’immigrazione, non sui figli, sulla malattia, sul costume da bagno. Con Renzi in tv sarebbe stato molto facile da parte mia entrare sul personale, sulla famiglia, ma non credo sia quello che interessi agli italiani”.

Così il Segretario della Lega Matteo Salvini  intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus.

Sul motivo dell’accettazione del confronto tv con Renzi. “Sono convinto della bontà delle mie idee e non scappo mai. Quando Renzi era al 30% e la Lega al 5 chiesi più di una volta un confronto pubblico e lui non lo concesse. Io sono diverso. Se domani mi chiedesse un confronto Conte, Di Maio, Zingaretti, la Raggi o anche Rifondazione comunista, io non mi tirerei indietro in nessun caso”.

Sul consenso della Lega. “Sento una grande responsabilità. Puoi sbagliare poco, devi lavorare il triplo per portare a casa risultati. Il nostro anno al governo ha dimostrato che volere è potere perché sull’immigrazione ci hanno sempre detto che non si poteva far nulla, però abbiamo tagliato del 90% il problema. Infatti in questi primi mesi del governo di sinistra gli sbarchi sono triplicati. Sicuramente c’è stata un po’ di ingenuità, di romanticismo, perché magari altri sarebbero rimasti incollati ai ministeri anziché chiedere di andare a votare visto che non ci volevano far fare il taglio delle tasse.

Continuo, in attesa che gli italiani possano tornare a votare e si possa andare al governo con una coalizione diversa rispetto a quella con i 5 Stelle. Il 90% dei nostri sforzi sono dedicati al tema del lavoro, delle tasse, dello sviluppo. Avevamo tenuto il problema degli sbarchi sotto controllo, per questo volevamo dedicarci ad altro. Il problema immigrazione era uno dei 50 problemi italiani e purtroppo rischia di tornare ad esserlo. Siamo scappati per paura della manovra? E’ vero l’esatto contrario. Avevamo già pronta una manovra più coraggiosa, con 12 miliardi di tagli fiscali, che ovviamente avrebbe richiesto un confronto con l’Europa ben più serio di quello che Conte sta portando avanti. In questa manovra tutte le nuove tasse entrano in vigore dal 1 gennaio. Gli eventuali aiuti alle famiglie, alle imprese, entrano in vigore tutti dal prossimo autunno. Gli italiani scemi non sono, è l’ennesima fregatura”.

Sul carcere per gli evasori. “Dobbiamo diventare più severi con gli evasori, ma non con i disperati. A volte c’è qualcuno che ha avuto verifiche, cartelle, per errori formali, per dimenticanze, per il modulo sbagliato. Va stabilita una soglia. Sento parlare di cifre ridicole. Pensare alle manette per alcune decine di migliaia di euro mi sembra veramente fuori di testa. Sicuramente chi sbaglia paga e pagare le tasse è un dovere, ma lo Stato deve mettere in condizione la gente di pagare le tasse”.

Riguardo la frase sui pieni poteri. “Chiedevamo elezioni. Pieni poteri nei limiti della Costituzione. Pieni poteri per non fare quello che sta facendo l’attuale governo. Un voto chiaro, un sistema elettorale chiaro e chi vince per 5 anni governa. Come le elezioni dei governatori delle regioni. Un aspirante dittatore non chiede le elezioni, semmai le nega. Non penso manchi molto alle elezioni perché dopo un mese e mezzo, a leggere quello che scrivono i giornali, Di Maio ce l’ha con Conte, Renzi ce l’ha con Zingaretti. Hanno appena approvato una manovra che però Di Maio e Renzi criticano. Zingaretti è scomparso, menomale che me ne avete dato notizia voi altrimenti avremmo chiamato “Chi l’ha visto?” Non penso che gli italiani vogliano sto teatrino”.

Riguardo le mire della Lega su Roma. “Ogni città è a se stante, Roma sono tante città in una città e quando vai ad Ostia ti parlano di Roma come un’altra città anche se formalmente è un municipio. Roma va ridisegnata perché non ha senso che ci siano territori così lontani che dipendano dal Campidoglio. Quindi non c’è un modello, non è che possiamo amministrare Roma col modello Genova o col modello Napoli o col modello Milano. Però ci sono dei problemi che vanno affrontati: trasporto pubblico, gestione delle case popolari. Stiamo lavorando a un progetto Roma per farci trovare pronti alle prossime elezioni comunali che io mi auguro siano il prima possibile. La Raggi è sicuramente una persona onesta, avrà tanti pregi, ma non è capace a fare il sindaco. Prima si fa da parte e meglio è”.

 

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