Usa: “Il principe saudita Mohammed bin Salman autorizzò il blitz per uccidere Khashoggi”

AgenPress – Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha “autorizzato” un’operazione per “catturare o uccidere” il giornalista dissidente Jamal Khashoggi nell’ottobre del 2018. Lo afferma un rapporto dell’intelligence statunitense diffuso dall’amministrazione Biden dopo averlo declassificato. Secondo il dossier, bin Salman vedeva il reporter come “una minaccia al regno” e sostenne ampiamente “l’uso della violenza se necessario” per metterlo a tacere.

La valutazione dell’intelligence, basata in gran parte sul lavoro della Cia, non è nuova. Ma la declassificazione del rapporto, secondo l’emittente, segnerĂ  “un nuovo significativo capitolo” nelle relazioni tra Usa e Arabia Saudita e una netta rottura da parte di Biden con la politica del suo predecessore Donald Trump, che ha “parlato in modo ambiguo” del ruolo dello Stato saudita nell’omicidio del giornalista del Washington Post. La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha dichiarato durante un briefing che il rapporto uscirĂ  “presto”.

La pubblicazione del rapporto rientra nella politica della nuova amministrazione americana di “ricalibrare” i rapporti con Riad, piĂą volte sottolineata nelle scorse settimane dalla Casa Bianca prima con la sospensione del sostegno alla guerra nello Yemen, quindi con la decisione di interloquire con la “propria controparte saudita”,  re Salman.

Il giornalista saudita Khashoggi, 59 anni, venne ucciso nel consolato del regno a Istanbul il 2 ottobre 2018. Il suo corpo, fatto a pezzi, non è mai stato rinvenuto. Il principe bin Salman ha negato ogni coinvolgimento, ma ha accettato di assumersi la responsabilitĂ  dell’omicidio, in quanto leader del regno. In concomitanza con la decisione dell’amministrazione Usa di alzare il velo sull’assassinio del giornalista, esce in in esclusiva su MioCinema il film ‘The Dissident’ di Bryan Fogel, il documentario che ripercorre gli eventi che due anni fa hanno portato al brutale omicidio del giornalista del Washington Post, in particolar modo analizzando il diretto coinvolgimento del principe saudita Mohammed bin Salman.

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