Agenpress – Nicola Zingaretti, governatore avrebbe affidato una commessa da ben 35 milioni di euro a un negozio di lampadine di Roma. E di queste mascherine al servizio sanitario laziale non è arrivata nemmeno una scatola.
A fare le pulci coprendo le determine dirigenziali di spesa (atti che non vengono mai resi pubblici alla faccia della trasparenza) è la consigliera di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo che ha voluto vederci chiaro nella maxi fornitura da 35,8 mln che la Regione, attraverso il Dipartimento Protezione Civile, ha affidato senza gara e senza confronto con altri operatori alla Eco.Tech Srl con sede in un negozio di via Po a Roma.
La visura camerale evidenzia una società specializzata in vendita di lampadine led, col 51 per cento delle quote intestato a una srl semplificata, la Propter Hominen e il restante 49 per cento a tale Pan Hongyi, un cittadino cinese residente a Ningbo, nella provincia delle Zhejiang, l’affaccio sul mare della regione di Wuhan.
Come riporta Affari Italiani, non si sa per quale motivo, ma la Protezione Civile del Lazio sceglie la Ecotech per acquistare le mascherine e così forma una determina di acquisto lo scorso 16 marzo, con la quale in affidamento diretto prenota dispositivi per 11,3 mln di euro. Sempre il 16 marzo, nuova determina di spesa, questa volta da 10 mln e 565 mila euro. Passano poche ore e sull’onda dell’urgenza e delle polemiche da parte dei medici per l’imposssibilità di avere i presidi, arriva un’altra forma su un altro atto di spesa per un valore di 13,9 milioni di euro. E’ un mare di soldi che dovrebbe garantire una pioggia di mascherine per un totale di 35,8 milioni di euro.
Il broker di lampadine led ottiene così due diversi anticipi per un totale di 11,3 milioni di euro per garantire l’arrivo dei presidi il 23 marzo, ma la macchina si inceppa. Arriva il 27 marzo e la Regione Lazio se ne accorge, così inizia a tempestare di pec il fornitore, diffidandolo per inadempienza. E il fornitore risponde indicando l’arrivo delle mascherine su un volo aereo con tanto di numero di riferimento, solo è un numero d fantasia. L’aereo non esiste e delle mascherine così come della società non c’è traccia.
Scrive la consigliera Colosimo nell’interrogazione urgente al presidente della Regione, Nicola Zingaretti: “Dagli atti in esame, inoltre, emerge che la ECO.TECH srl fissa il prezzo delle mascherine tipologia FFP2 al costo di € 3,60 oltre IVA, mentre quello delle mascherine tipologia FFP3 al costo di € 3,90 oltre IVA. Dalla lettura delle Determinazione G03690 del 2 aprile 2020, che affida ad altra società la fornitura delle mascherine FFP2, si evince che le stesse hanno un costo unitario pari a € 2,60 (invece del prezzo unitario di 3,60 della ECO.TECH)”. Insomma dietro quella fornitura non solo si potrebbe nascondere la truffa perfetta, ma anche un acquisto incauto da parte della Regione che avrebbe ordinato le mascherine a prezzi fuori mercato. Per non parlare dei danni provocati dall’assenza di protezione ai sanitari, sui quali si concentra la Colosimo che chiede a Zingaretti di sapere se “I i ritardi nel dotare il personale sanitario dei DPI, come citato nelle premesse, sia collegato alle inadempienze della ECO.TECH srl e sapere quanti medici ed infermieri hanno eventualmente pagato questa negligenza”.