Agenpress. Gentile “die Welt”,
ho visto con stupore il vostro titolo odierno che parla di “mafia che aspetta i soldi dall’Europa”. Vorrei ricordare ai vostri lettori, che meritano un’informazione equilibrata, che l’Italia è contribuente netto dell’Unione Europea dal 1989.
Da allora, gli italiani hanno versato al bilancio dell’Unione un totale di 81 miliardi di euro. L’Italia ha anche fatto la sua parte con i fondi salvastati, versando a vario titolo oltre 57 miliardi.
Come documentano studi di università tedesche, fra cui l’ESMT di Berlino, in molti casi, incluso quello della Grecia, il 95% dei fondi versati da paesi come l’Italia sono stati immediatamente girati alle banche creditrici, fra cui quelle tedesche. Siamo stati in grado di contribuire al progetto europeo anche perché dal 1992 l’Italia ha sempre avuto un avanzo primario del bilancio pubblico, tranne che nei due anni più gravi della crisi.
Quello che appesantisce il bilancio pubblico italiano è la spesa per interessi, e in questo senso la decisione della signora Merkel di coinvolgere nel salvataggio della Grecia gli investitori privati (Private Sector Involvement), scatenando il fenomeno dello spread, ci ha penalizzato, mentre ha permesso alla Germania di finanziarsi a tassi negativi e di attirare capitali in cerca di un porto sicuro.
Il Leibniz Institut di Halle ha dimostrato che grazie a questa mossa la Germania ha beneficiato di circa 100 miliardi di afflussi di capitali, sottratti ai mercati finanziari degli altri paesi membri. Vorrei infine ricordare che dall’inizio della crisi la Germania sta violando la regola che limita al 6% il surplus estero. Il successo delle imprese esportatrici tedesche, per il quale vi facciamo i nostri complimenti, significa però che l’economia tedesca prospera sulla spesa di altri paesi, che sono suoi clienti, e che quindi converrebbe trattare con rispetto.
In sintesi: i miliardi non sono mai arrivati in Italia dall’UE, né via bilancio comunitario, né via fondi salvastati, ma hanno preso sempre e solo direzione contraria, dall’Italia verso l’Europa, e noi non abbiamo mai chiesto se andassero a finanziare la malavita tedesca. Ci rimane invece qualche curiosità su chi finanzi, e per quali motivi, le tante navi delle ONG che nel Mediterraneo traghettano immigrati clandestini.
Saremmo lieti di leggere su “Die Welt” un’inchiesta su questo problema, magari basata su fatti e non su insulti, per capirne un po’ di più su un fenomeno che avviene in violazione delle leggi nazionali e comunitarie e che riguarda e danneggia tutti, a partire dagli stessi immigrati.
Cordialmente,
Matteo Salvini