Agenpress – “Stiamo mettendo tutto il nostro impegno, solo che stiamo incontrando difficoltà perchè è dal 3 marzo che cìche chiediamo incontri a governo e task force ma non abbiamo avuto alcun riscontro. Non sapere come ripartire crea una situazione di incertezza per le imprese su come devono essere preparate alle luce di queste nuove misure che devono essere adottate. Quando abbiamo capito quale futuro ci trovavamo a dover affrontare abbiamo subito fatto richiesta di un incontro per poter capire come organizzare la stagione”.
Così Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari, ospite su Radio Cusano Tv Italia sulla riapertura degli stabilimenti balneari.
“L’unica interlocuzione l’abbiamo avuta con il dottor Borrelli della Protezione civile che si è fatto carico di portare la nostra richiesta di incontro all’attenzione del governo, ma al momento è rimasta lettera morta. Noi al momento stiamo lavorando al buio per la riapertura. La stagione dovrebbe essere già iniziata il 1 maggio. Le prenotazioni che abbiamo avuto sono tutte bloccate, la clientela ci chiama preoccupata per sapere quando ripartiremo, ma ad oggi è tutto sospeso come lo siamo anche noi. Plexiglass e capannine? Tutte ipotesi per il momento campate per aria, oggetto solo di attenzione giornalistica. Gli unici vicini agli imprenditori in questo momento sono le Regioni che stanno legiferando con ordinanze per dare agli imprenditori la possibilità di fare qualcosa. Stiamo vivendo una confusione normativa totale”.
Sull’estensione delle concessioni. “Lo Stato deve emanare un provvedimento che stimoli gli enti locali ad estendere le concessioni. Il ministro Franceschini ha annunciato che nel dl maggio ci sarà una norma che farà approvare una norma. Abbiamo già una legge dello Stato che prevede l’estensione delle concessioni, ma per poterla approvare si sono inventati un’altra norma. Sono dieci anni che stiamo combattendo con situazioni assurde. Ci viene da pensare che ci siano interessi loschi superiori che vogliano impossessarsi dei litorali. Ora vediamo che ci sono interessi tedeschi e olandesi a mettere mano su ogni cosa e non vorremmo che riguardi anche le spiagge”.