Mascherine. Arcuri, a distributori e farmacisti rimborso differenza acquisto prezzo maggiore

Agenpress – “Come fanno a rimetterci? Ho detto che se i distributori e i farmacisti comprano a un prezzo maggiore gli viene ristorata la differenza. Ma ora è tutto risolto, ci siamo capiti e andiamo avanti insieme”.

Così il commissario Domenico Arcuri a proposito della polemica sulle mascherine a 0,50 centesimi più Iva che dovrebbero essere in vendita nelle farmacie. “Pensavo che sarebbe stata durissima e lo è  ma sento davvero forte il sostegno del presidente Conte e di tutti i ministri. Non mi sento né solo, né abbandonato. Le ragioni per cui è durissima hanno anche a che fare con l’organizzazione del nostro Stato e l’incontro-scontro fra l’emergenza e chi vi assiste dalle poltrone dei talk show o scrive sui social”.

Per sopperire alla mancanza di un’industria nazionale, spiega Arcuri, l’Italia ha lanciato “un incentivo in cinque giorni” per promuoverne la nascita; “infatti oggi 129 imprese si stanno riconvertendo o iniziando a produrre”.

Il fabbisogno di mascherine oggi è di “trenta milioni al giorno. Noi ne abbiamo distribuite 4 milioni al giorno in fase 1, quasi 8 ora. Tra poco le distribuiremo gratis anche ai meno abbienti. Il prossimo passo sarà un accordo con i tabaccai”.

Sui test sierologici “va anche detto che oggi non c’è al mondo un test sierologico sicuro al 100%. La velocità della ricerca è stata forsennata. E il test di certo non è una patente di immunità, serve a sapere come si è mosso il virus. E vanno evitati il più possibile i cosiddetti test rapidi. A volte i cittadini ignari pagano per test che servono a poco”.

Mentre sui reagenti per i tamponi: “In Italia si sono già fatti 2,7 milioni di tamponi e 2,5 li abbiamo forniti noi. Il problema è che i reagenti oggi nel mondo sono scarsissimi e noi abbiamo bisogno di altri 5 milioni di dosi. Al solito ci sono quelli cinesi, con interrogativi sulla qualità”.

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