Agenpress. Anche gli Istituti archivistici, come i Musei, riapriranno le loro porte al pubblico, già a partire dalla prossima settimana: 48 Istituti archivistici su tutto il territorio nazionale, tra cui quelli situati nei capoluoghi di regione, seguiti da altri 9 nella settimana successiva, come all’elenco allegato, e poi da tutti gli altri, riprenderanno la loro attività presso le proprie sedi.
L’Attività degli Archivi di Stato, come quella degli altri luoghi della cultura, non si è mai fermata, durante tutto il periodo di lockdown. Nonostante le difficoltà, hanno continuato ad assicurare consulenza e ricerche a distanza, e aderito alle diverse campagne promosse dal MiBACT sui social network e sui siti internet istituzionali, continuando, così, a comunicare e condividere con il pubblico i loro documenti più preziosi, rendendoli accessibili da remoto. La Direzione generale, al fianco degli Istituti, ha voluto mettere in luce le attività portate avanti con determinazione sul territorio nel contesto emergenziale, e fare scoprire le sedi storiche e monumentali degli Archivi, nell’attesa di potere tornare ad accogliere il pubblico fisicamente.
L’impegno e la presenza degli Istituti e della Direzione generale sul web sono testimoniate dalla pagina dedicata ad Archivi e Biblioteche della sezione La Cultura non si ferma sul sito MiBACT, in continuo aggiornamento.
“Siamo orgogliosi di inaugurare questa seconda fase, contribuendo a restituire al Paese un senso di normalità, e al pubblico di studiosi e appassionati un accesso diretto ai nostri archivi – dichiara il Direttore generale, Anna Maria Buzzi. È stato un grande sforzo organizzativo, quello che ha permesso di definire le riaperture già dalla settimana prossima, nonostante le difficoltà e l’esiguità di personale, e nel pieno rispetto di tutti i protocolli di sicurezza a tutela di fruitori e lavoratori, ma anche un impegno corale, al quale tutti gli Istituti hanno partecipato con grande passione e motivazione: per questo, dobbiamo ringraziare i Direttori dei singoli Istituti per il grande senso di responsabilità, e anche le Organizzazioni sindacali per la sensibilità dimostrata”.