Agenpress. No, non è uno scherzo. La notizia è vera e ci sarebbe da ridere, se non si trattasse dello sfregio più grande che si possa fare ad un popolo, quello siciliano e ad una terra, la Sicilia.
E’ di mercoledì, 13 maggio, la notizia, che ci lascia increduli, dell’attribuzione dell’Assessorato alla “Cultura e all’identità siciliana” ad un leghista, la forza politica più antimeridionalista del panorama nazionale, che voleva “venderla” agli USA perché improduttiva, il cui sorridente segretario, si faceva ritrarre con un cartello che definiva i siciliani puzzolenti come cani ed invitava l’Etna a “lavarli” con il fuoco.
La notizia ha sconvolto i siciliani che hanno lanciato una petizione on line contro raggiungendo in poche ore, oltre 30.000 firme ed aperto un gruppo che in 24 ore ha riunito 40.00 membri, tra i quali esponenti della cultura e del civismo.
Ma com’è saltato in mente al Presidente della Regione Musumeci di attribuire un così significativo assessorato, che era stato occupato da Sebastiano Tusa archeologo, paleontologo e soprintendente del Mare, ad una forza politica che ha sempre disprezzato la cultura.
Ripugna che una terra che possiede uno dei patrimoni ambientali, archeologici, monumentali e culturali più ricchi al mondo possa essere affidata alla forza politica più rozza che il nostro Paese abbia prodotto.
Viene inflitto uno sfregio imperdonabile, una ferita al cuore ai Grandi Siciliani da Archimede di Siracusa a Ettore Majorana, da Federico II di Svevia la cui corte fu la prima culla del “volgare” ad Andrea Camilleri, da Alessandro Scarlatti a Vincenzo Bellini, dal più grande attore drammatico del’900 Giovanni Grasso a Luigi Maria Burruano.
La Sicilia non merita questa umiliazione!
Chiediamo al Presidente un atto di onestà intellettuale e di rinunciare a calcoli di opportunità politica. Torni sui i suoi passi. Siamo certi che ciò accrescerà il suo gradimento tra i conterranei.
Azione Civile Sicilia