Bianchini (M.I.O.): movida, i Comuni controllino le piazze. No sanzioni ai locali

Agenpress. “In queste settimane l’industria dell’ospitalità è stata ferma, attenta e rispettosa delle regole anti-contagio per scongiurare la diffusione del Covid-19: il nostro comparto ha capito subito la gravità della situazione. Adesso, però, nella cosiddetta fase due, qualcosa non sta funzionando e l’esempio lampante è quanto accaduto ieri sera nelle maggiori piazze d’Italia”.

Lo dichiara Paolo Bianchini (Movimento Imprese Ospitalità), che aggiunge: “Il primo weekend di semi-libertà sembra essere sparito il contagio da Coronavirus, visto che in molti (forse troppi) si sono riversati nelle strade, senza osservare le regole sanitarie e mettendo a serio rischio chi, invece, con senso di responsabilità, le ha rispettate nei locali, attraverso il distanziamento sociale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione”.

Bianchini prosegue: “Abbiamo investito ulteriore denaro, per poter riacquistare un pizzico di normalità, ma ora siamo seriamente preoccupati, perché atteggiamenti di estrema leggerezza possono mettere a rischio i gestori delle attività commerciali. I nostri colleghi vengono sanzionati per il comportamento incivile di alcune persone e, soprattutto, perché le istituzioni non fanno il loro lavoro e non garantiscono la sorveglianza esterna ai locali. Servono controlli nelle piazze, ad opera dei Comuni, non sanzioni agli incolpevoli gestori dei locali, che già attraversano mille difficoltà per cercare di far ripartire le loro aziende”.

“Non possiamo occuparci noi della salute pubblica – conclude Bianchini – Questo è un compito che devono svolgere  i Comuni, attraverso i corpi di polizia. Ogni singolo proprietario di bar, locanda o ristorante sta facendo l’impossibile per seguire in modo attento ogni prescrizione e se qualcuno pensa di poter eludere le norme non troverà comprensione dalla nostra categoria. Allo stesso tempo c’è la necessità che in ogni città, in ogni piazza o via, si faccia prevenzione, per evitare che i comportamenti sbagliati dei cittadini si trasformino in un pretesto per multare gli imprenditori”.

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