Fase 2: F. Boccia, borghi e piccoli comuni, impegno massimo del Governo su servizi alla persona e divario digitale

Agenpress. “L’emergenza Coronavirus ci ha fatto toccare con mano l’importanza dei servizi che coincidono con la garanzia dei diritti alla persona, a partire dal diritto universale alla salute e alle cure. L’insegnamento più chiaro sulla sanità riguarda il rafforzamento della prevenzione territoriale pubblica che deve essere capillare ed efficiente; e, a maggior ragione, dev’essere garantita in tutte le aree interne e nella aree a rischio spopolamento in tutta la montagna italiana, dall’arco alpino agli Appennini, comprendendo le montagne siciliane e della Sardegna.

In quest’ottica, la leale collaborazione tra diversi livelli istituzionali, come accaduto in questi mesi, è l’unica strada seria per poter garantire un impegno rigoroso per il Paese. Oggi il ministro Franceschini ha molto opportunamente parlato di ‘un piano di recupero e rilancio dei borghi’.

È quella la strada da percorrere: turismo; alta velocità che deve arrivare al sud come in molti snodi, anche del nord, verso le aree interne, le aree di montagna, che spesso oggi restano isolate; fibra ultra veloce in tutto il nostro territorio e non soltanto nelle grandi città.

L’Italia è il Paese degli oltre 8 mila campanili, i nostri borghi, i nostri piccoli centri, le aree interne hanno la stessa dignità dei centri metropolitani. La priorità, oggi, è colmare questo gap”.

Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, intervenendo alla videoconferenza per la cerimonia di premiazione ‘Voler bene all’Italia. Festa dei piccoli comuni’, insieme, tra gli altri, al presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, e al presidente Uncem, Marco Bussone.

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