Giornata degli Oceani. Allarme Wwf Mediterraneo, solo 1,2% protetto. Per ripresa piano da 400mld

Agenpress –  Il futuro dell’umanità dipende dalla salute degli oceani che ricoprono due terzi del nostro Pianeta. Nel loro insieme, se fossero un paese, questo avrebbe la settima economia più grande del mondo, per un valore complessivo di 24.000 miliardi di dollari. 

Con GenerAzioneMare vogliamo tutelare il Capitale Blu del Mediterraneo, un mare di straordinaria bellezza con oltre  17.000 specie e con un’economia, che può generare un valore annuo di 450 miliardi di dollari.
Con GenerAzioneMare uniamo volontari, ricercatori, pescatori, imprese per difendere specie e habitat marini anche attraverso lo sviluppo di Aree marine Protette, essere a fianco della piccola pesca,  promuovere un consumo sostenibile di pesce e combattere  l’inquinamento, in particolare la plastica.

Pesca eccessiva e illegale, inquinamento, traffico marittimo in continuo aumento, cementificazione delle coste, invasione di specie aliene e acidificazione delle acque derivata dai cambiamenti climatici globali: sono tutti fenomeni che minacciano la biodiversità e il delicato equilibrio su cui si regge l’ecosistema del Mare Nostrum.
Il capitale Blu può essere difeso solo con una tutela efficace e uno sviluppo economico  sostenibile.

In un Mediterraneo devastato dalla pandemia Covid-19 e che si avvia faticosamente ad una stagione turistica poco promettente, il WWF lancia un appello ai 22 paesi e territori costieri in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani: la proposta è quella di lavorare insieme su un “Blue Recovery Fund” (Un Piano per la Ripresa) per la regione. Quelle del mare sono le risorse naturali e socio economiche condivise più importanti su cui i governi dovrebbero concentrarsi per garantire un futuro di prosperità e stabilità ai propri cittadini.

Il WWF ha stimato che l’economia legata agli oceani nel Mediterraneo può generare un valore annuo di circa 400 milioni di euro, l’equivalente di oltre la metà del Fondo per la Ripresa proposto dall’Ue. Ma questa “economia blu” può mettersi in moto solo se un’efficace protezione del mare e uno sviluppo economico sostenibile diventano la norma. “Il Mediterraneo è un concentrato di biodiversità che tutto il mondo ci invidia, con oltre 17.000 specie, paesaggi evocativi, ricco di cultura, tradizioni – ha dichiarato Donatella Bianchi, Presidente di WWF Italia – I paesi che condividono questa grande ‘oasi marina’ hanno quindi un’enorme responsabilità verso i propri cittadini e la nostra proposta punta ad un futuro sostenibile del mare, per il mondo che verrà”.

L’iniziativa del WWF “A Blue Recovery for the Mediterranean – Il Piano per La Ripresa Blu del Mediterraneo” parte da dati che mostrano un peggioramento delle prospettive ecologiche ed economiche del Mediterraneo nel 2020 e indica una serie di priorità e raccomandazioni per garantire ecosistemi marini sani, più posti di lavoro e migliori condizioni di vita entro il 2030.

Prima di tutto dobbiamo lasciare che il mare “riprenda fiato” e recuperi uno status naturale. Al momento appena l’1,27% del Mediterraneo è effettivamente protetto mentre i maggiori scienziati del mondo concordano sul fatto che almeno il 30% del mare dovrebbe essere tutelato. Le aree protette marine gestite in modo efficace sono fondamentali per ricostruire gli stock ittici, sostenere attività di pesca e turismo sostenibili e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. In secondo luogo, dobbiamo ripensare il nostro sistema economico. Le analisi economiche del WWF 2020 mostrano che tutti i sette principali settori marittimi – dal trasporto marittimo all’acquacoltura, dalla nautica da diporto alla pesca ricreativa e su piccola scala – si basano o competono su aree marine chiave, lasciandole in uno stato di grave esaurimento. Il declino di queste risorse naturali comporterebbe inevitabilmente il declino della maggior parte dei settori economici della regione e delle molte comunità che dipendono da essi.

L’Italia è uno dei paesi più ricchi in Europa e nel Mediterraneo in termini di biodiversità anche marina che forniscono un capitale naturale elevatissimo: sequestro del carbonio fornito dai nostri mari vale tra i 9,7 e i 129 milioni di Euro l’anno, mentre la funzione protettiva delle praterie marine di posidonia contro l’erosione costiera ha un valore economico stimato circa 83 milioni di euro l’anno (Primo rapporto sul Capitale Naturale)

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