Wuhan. Centro del coronavirus ma anche dell’industria cinese dei trapianti forzati di organi

Agenpress – La città centrale cinese di Wuhan non è solo il punto dell’origine del virus del Pcc, ma anche il centro dell’industria cinese dei trapianti di organi.

Alla conferenza cinese sui trapianti di organi tenutasi a Wuhan nel 2015, l’ex vice ministro della Salute cinese Huang Jiefu aveva infatti dichiarato: «Senza Hubei e Wuhan, non ci sarebbero trapianti di organi in Cina».

Un fenomeno unico

Secondo i documenti interni ottenuti da Epoch Times, l’ospedale Tongji di Wuhan si è classificato ai primi posti nel trapianto di organi in Cina: primo in quello di reni, quinto per il fegato e terzo per il cuore.
Ma Wuhan è solo la nona città più grande della Cina e il Tongji Hospital è solo uno dai tanti ospedali della città.

I documenti interni dell’ospedale di Tongji mostrano però l’impressionante numero di trapianti di organi dell’ospedale negli ultimi anni.
Uno dei documenti, per esempio, mostra che il Tongji Hospital si è classificato al primo posto nel Paese per tre anni consecutivi (2015-17) per il numero di donazioni a seguito di decessi cardiaci (Dcd) utilizzate nelle operazioni di trapianto di rene.

Un altro documento interno dell’ospedale di Tongji mostra che, alla fine dell’anno 2016 l’ospedale è diventato il primo centro di trapianto in Cina con oltre 6 mila trapianti di rene. L’incremento dei trapianti di rene si è verificato tra il 2015 e 2017. Il numero di trapianti di rene nel 2015 era vicino a 350 casi, con un aumento di circa 100 rispetto all’anno precedente. Poi nel 2016 si è raggiunto un picco di circa 460 casi.

Il 10 aprile 2019, l’Hubei Daily comunicava che il numero di trapianti di cuore e di reni a Wuhan era tra i più alti della Cina. Nell’ospedale di Tongji viene eseguito almeno un trapianto al giorno, secondo il giornale. E secondo il sito ufficiale dell’ospedale di Tongji, l’ospedale ha effettuato finora più di 6 mila trapianti di rene, quasi 2 mila di fegato, più di 200 di cuore e quasi 200 di pancreas e rene insieme.

Nonostante nel 2015 il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha annunciato la sospensione dell’uso degli organi dei prigionieri del braccio della morte, a Wuhan è stato eseguito ancora un gran numero di trapianti.

È noto che il regime comunista cinese usava gli organi di prigionieri nel braccio della morte, per i trapianti necessari ai funzionari di alto rango. Ma a causa del numero limitato di prigionieri e delle condizioni di salute dei loro organi, questo veniva fatto solo su piccola scala.

Dal luglio 1999, dopo che il regime comunista cinese ha ordinato la persecuzione del Falun Gong, una pratica spirituale di mente e corpo, il numero di trapianti di organi è salito alle stelle.

Nell’aprile 2006, l’ex moglie di un chirurgo coinvolto nel prelievo di organi da praticanti viventi, si è fatta avanti per denunciare questi crimini al mondo.

Da allora gli attivisti per i diritti umani continuano ad indagare su questo orrendo crimine del prelievo di organi da persone viventi.

Le indagini hanno anche dimostrato che il numero effettivo di trapianti eseguiti ogni anno da alcuni ospedali cinesi ha superato il numero totale ufficialmente dichiarato dalla nazione, che era compreso tra 10.000 e 15.000 all’anno. Secondo il rapporto, il numero sorprendentemente alto rivelato tra il 2006 e il 2016 proviene principalmente dai praticanti del Falun Gong arrestati e incarcerati per aver rifiutato di rinunciare alla propria fede.

A partire dal 2015 il regime cinese sostiene che gli organi trapiantati provengono da donatori volontari. Tuttavia il tribunale ha concluso che il prelievo è ancora in corso, in più la commissione è certa che provengano da praticanti del Falun Gong incarcerati che sono “probabilmente la fonte principale”.

I documenti interni dell’ospedale di Tongji (Foto 1) mostrano che i trapianti eseguiti sono stati:

Nel 2014 – 154 di rene Dcd e 73 di fegato Dcd

Nel 2015 – 291 di rene Dcd e 101 di fegato Dcd

Nel 2016 – 356 di rene Dcd e 111 di fegato Dcd

Tuttavia, che si tratti di Wuhan, Hubei o dell’intero Paese, il numero di donazioni volontarie di organi è molto limitato.
Secondo un articolo dell’Hubei Daily del 10 aprile 2019, infatti, Wuhan richiede ogni anno 1.600 donazioni di organi, delle quali 500 nel solo ospedale di Tongji. Tuttavia, l’intera città riceve solo circa 300 donazioni all’anno. C’è quindi un enorme divario tra le donazioni effettive, e la domanda.

I medici dell’ospedale di Tongji partecipano al prelievo forzato di organi

Wang Zhiyuan, presidente dell’Organizzazione mondiale per le indagini sulla persecuzione del Falun Gong (Woipfg), ha spiegato a Epoch Times che i medici e gli infermieri dell’ospedale di Tongji hanno ammesso di aver usato organi prelevati da praticanti del Falun Gong: «Abbiamo la conversazione telefonica registrata per provarlo».

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale che in Cina viene severamente perseguitata dal 1999. I suoi praticanti costituiscono la maggior parte dei prigionieri di coscienza detenuti nelle carceri, nelle prigioni e nei centri di detenzione della Cina. Nel 2019 un tribunale popolare indipendente ha stabilito che i praticanti del Falun Gong sono la principale fonte di organi dell’industria cinese dei trapianti a scopo di lucro.

Nel 2006, un investigatore del Woipfg ha chiamato l’Istituto per il trapianto di organi dell’ospedale di Tongji e ha chiesto se fosse possibile trovare un donatore che fosse un praticante del Falun Gong. La persona al telefono ha risposto: «Sì, certo, nessun problema. Quando siete pronti, potete venire direttamente da noi e ne discuteremo in dettaglio».

In un’altra indagine sotto copertura del 12 ottobre 2015, un medico soprannominato Gong del reparto di chirurgia cardiotoracica dell’ospedale di Tongji ha ammesso di aver usato organi di praticanti del Falun Gong per i trapianti e che i donatori erano stati inviati all’ospedale dalle prigioni o dai campi di lavoro: «Il direttore Wei del nostro reparto ha assegnato un’équipe dedicata a questo compito che è diretta dal professor Zhu». Gong ha anche dichiarato che il suo dipartimento a volte ha eseguito cinque trapianti di cuore in una settimana. Occasionalmente, anche due operazioni in un giorno.

Il 7 giugno 2017, un chirurgo di nome Mao dell’ospedale di Tongji ha risposto all’appello dell’indagine sotto copertura affermando: «L’anno scorso abbiamo avuto più di 100 trapianti di fegato e dai 400 ai 500 di rene. Siamo i primi nel Paese per quanto riguarda i trapianti di rene».

A questo si aggiunge che quando la polizia di Wuhan maltratta i praticanti del Falun Gong detenuti, spesso minaccia di prelevare i loro organi.

Zhang Su, un praticante del Falun Gong a Wuhan, ha raccontato a Epoch Times che un agente di polizia lo ha intimidito dicendogli: «Possiamo uccidervi facilmente, proprio come ammazzare una mosca. Se ti portiamo fuori per l’esecuzione, nessuno all’esterno lo saprà. Se ti togliessimo gli organi e dicessimo agli altri che ti sei suicidato, chi saprebbe cosa è successo veramente?».

Secondo un articolo di Minghui del 27 maggio 2019, il 26 dicembre 2018, il praticante del Falun Gong Zhang Bo e altri cinque praticanti sono stati portati via dalla polizia dal loro posto di lavoro. Alla stazione di polizia di Wuhan a Yujiatou, questi sei praticanti sono stati costretti a sottoporsi a un esame fisico. A ognuno di loro sono poi stati prelevati centinaia di millilitri di sangue, e i medici hanno anche controllato gli indici di salute del fegato, dei reni, del cuore e dei polmoni, e li hanno sottoposti ad un esame oculistico per controllare la cornea. Tutti questi sei praticanti erano giovani e considerati «donatori eccellenti».

Fonte Epoch Times Italia

Articolo in inglese: Wuhan, Ground Zero for CCP Virus, Also a Major Center for Organ Transplantation

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