Parisi (cons. Regione Lazio): “Il Lazio non ha utilizzato 290 milioni di fondi UE”

AgenPress. Stefano Parisi, consigliere della Regione Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sull’utilizzo dei fondi dell’UE nel Lazio. “Litighiamo tutto il tempo se prendere i soldi dell’UE, ma la verità è che non sappiamo come spenderli –ha affermato Parisi-. Il Lazio non aveva utilizzato 290 milioni, l’UE ha permesso alla Regione di riprogrammarli visto che c’è stata l’emergenza Covid. Noi non siamo in grado di avere un’idea strategica. Il tema vero è l’incapacità della classe politica di decidere e l’incapacità dell’amministrazione di programmare. Sono tutti lì a guardare quanti like ha il post che mettono su Facebook, anziché pensare ai bisogni reali del Paese.

Se uno pensa che tutto possa essere risolto col reddito di cittadinanza, rimarremo sempre indebitati e non ci sarà crescita economica. Zingaretti prende tutti i progetti già finanziati e li elenca e sono quasi tutti legati a manutenzione dell’asfalto e segnaletica, poi c’è qualche investimento nella scuola e nella cultura, ma non c’è il coraggio delle scelte. Io gli ho portato 15 progetti, già finanziati ma che purtroppo sono bloccati dalla cultura mal riposta dell’ambientalismo che vorrebbe che tutto rimanesse così com’è. Non vogliono fare l’Autostrada Roma-Latina, già finanziata. E poi abbiamo i morti sulla Pontina che è una strada pericolosissima.

Noi discutiamo se prendere o no il Mes e il Recovery Fund. Sono in tutto 200 miliardi. Ma questi non ce li daranno mai se non hai progetti e non spieghi come li utilizzerai. Dei 37 miliardi del Mes nel Lazio potrebbero arrivare quasi 4 miliardi. Se andiamo a vedere cosa pensa di fare Zingaretti: un po’ ristrutturazioni di ospedali qua e là, comprare una tac. Se quello che è successo in Lombardia fosse accaduto nel Lazio noi avremmo i morti per strada, perché il sistema sanitario nel Lazio è molto più debole di quello lombardo”.

Sulle Rsa. “Bisogna ripensare all’accreditamento, dobbiamo dare nuovi standard di qualità ed avere un sistema di controllo. Parlo delle rsa private. Definiamo questi standard di qualità e poi facciamo accedere queste rsa al fondo di garanzia, in modo tale che possano fare gli investimenti che devono essere fatti. Per il pubblico invece, facciamo delle rsa pubbliche ma di grandi qualità. A Roma c’è il Forlanini che è una struttura favolosa, immerso nel verde, lì si potrebbe fare una grande rsa pubblica, invece Zingaretti pensa di farne un posto per metterci le ong, i centri sociali e fare un po’ di propaganda in mezzo all’associazionismo”.

Sul problema rifiuti. “Zingaretti, Marino e la Raggi non hanno mai avuto il coraggio di prendere decisioni. Quando Marino e Zingaretti chiusero Malagrotta, non trovarono prima un’alternativa. Solo Roma paga 300 milioni all’anno in più per esportare i nostri rifiuti e conferirli nei termovalorizzatori di tutta Europa e queste città non solo prendono i soldi per smaltire i nostri rifiuti ma ci guadagnano anche producendo energia. Dire che oggi un termovalorizzatore di nuova generazione inquina è come dire che la terra è piatta. Che il Pd sia subalterno alla cultura dei terrapiattisti non va bene. Nel Lazio si può chiudere il ciclo dei rifiuti facendo la vera raccolta differenziata, poi bisogna fare un termovalorizzatore, poi fare il compostaggio aerobico ed anaerobico per generare biogas come si fa in tutto il mondo. Questo ci consentirebbe di ridurre in modo imponente l’accesso alle discariche, di ridurre i tmb e di risparmiare solo a Roma 300 milioni. Perché in Veneto e a Milano queste cose sono state fatte?”.

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