Spagna. Saranno uccisi 100mila visoni, positivi al coronavirus

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AgenPress – Quasi 100mila visoni in una fattoria nel nord-est della Spagna devono essere abbattuti, dopo che molti di loro sono risultati positivi al Coronavirus, lo affermano le autorità sanitarie spagnole. L’epidemia nella provincia di Aragona è stata scoperta dopo che la moglie di un impiegato agricolo ha contratto il virus a maggio. Da allora, suo marito e altri sei lavoratori agricoli sono risultati positivi al Covid19. Test effettuati il 13 luglio hanno mostrato che l’87% dei visoni era infetto e le autorità sanitarie hanno ordinato l’abbattimento di tutti i 92.700 animali.

Insieme a Madrid, l’Aragona è uno dei luoghi in cui il Coronavirus in Spagna è più diffuso, dove sono state registrati più di 250.000 contagi e 28.000 morti dall’inizio della pandemia. In Catalogna, invece, le autorità hanno adottato nuove misure restrittive per parte della regione, compresa Barcellona, chiedendo ai residenti della città di “restare a casa” dopo un aumento nei nuovi casi di Coronavirus. L’indicazione è di “evitare le riunioni sociali, le uscite notturne e le attività culturali”. Si proibiscono, tra l’altro, gli assembramenti di più di 10 persone sia un pubblico che in privato.

Sono 37 gli allevamenti di visoni in Spagna. L’abbattimento avverrà nei prossimi giorni, secondo quanto detto da Joaquin Olona, consigliere all’Agricoltura dell’Aragona, che ha assicurato che l’azienda aveva rispettava tutte le norme di sicurezza. Dal tracciamento dei contagi, ha continuato Olona, gli animali sono stati monitorati e non sono state permesse l’entrata e l’uscita di animali, sottoprodotti, materiale dell’azienda agricola. “L’unico obiettivo – ha aggiunto – dell’azione è evitare rischi per la popolazione”.

Non esistono al momento prove che il covid-19 possa passare dai visoni alle persone. L’ipotesi più accreditata dagli esperti per la nascita del coronavirus è tuttavia proprio quella del salto specie nella città focolaio di Wuhan, in Cina. Anche in Polonia, Danimarca e Paesi Bassi – dove gli allevamenti sono molto più numerosi – si sono verificati casi analoghi negli ultimi mesi. L’azienda riceverà un risarcimento.

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