Vertice Ue. Slitta ancora l’intesa. Michel proporrà compromesso su 390 mld di aiuti

AgenPress –  Nuova riunione dei leader dei Paesi frugali in piena notte per discutere dei negoziati in corso a Bruxelles. Ad immortalare l’incontro una foto postata su Twitter dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz assieme ai colleghi di Olanda, Svezia e Danimarca, oltre all’alleata premier finlandese Sanna Marin.

Il  presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha aggiornato l’incontro in plenaria alle 14. Una soluzione è considerata possibile. Due le ipotesi sul tavolo: 390 e 400 miliardi.

Michel “non ha anticipato null’altro, ma ha detto che proporrà una soluzione” che prevede una “riduzione dei trasferimenti a 400 miliardi e 390 miliardi” del Recovery Plan, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rientrando in hotel dopo la notte di lavori del Consiglio Europeo, a Bruxelles. La soluzione da 400 mld di trasferimenti “condurrebbe un maggiore sconto”, cioè un rebate aumentato, “per i Paesi che ne hanno diritto e quella da 390 mld uno sconto minore. In questo momento ci stiamo avvicinando allo zoccolo duro delle rispettive posizioni e il confronto diventa più risolutivo: spero si possa iniziare a valutare alcuni aggiornamenti delle poste, frutto dell’intensa negoziazione di questi giorni”, ha aggiunto Conte  che a un certo pounto ha anche accusato il premier olandese Rutte di voler far sabotare gli accordi, “ne risponderai agli europei”.  Se si continua a trattare al ribasso, viene il dubbio che “si voglia piegare il braccio a un Paese perché non possa usare i fondi” del Recovery fund, “con un meccanismo come quello che fa controllare al Consiglio ogni singola fase dell’attuazione» delle riforme” ha detto ancora Giuseppe Conte. 

Michel su twitter ha riconvocato il vertice Ue per  oggi alle 14, presenterà una nuova proposta formale (negobox) entro la ripresa dei lavori fissata per le 14 che sarà basata su una dotazione di 390 miliardi di euro di sovvenzioni, ma con rebate più bassi rispetto alla precedente.

I Frugali ora sarebbero vicini ad accettare di spostare la loro linea rossa a 375 miliardi, ma resta da vedere se gli altri leader siano disposti ad abbassare il margine di 400 miliardi, su cui fino ad ora hanno tenuto il punto.

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