Coronavirus. Occhio ai contagi di ritorno, giusto bloccare chi arriva dai Paesi piĆ¹ colpiti

AgenPress. Piovono polemiche, dallā€™estero soprattutto, sulla decisione del governo italiano di bloccare lā€™ingresso in Italia a cittadini, italiani o no, provenienti da alcuni Paesi flagellati dal coronavirus. Ma la veritĆ  ĆØ che questa ĆØ una polemica assurda.

Certo, in condizioni normali ci verrebbe da dire che qualunque cittadino italiano ha diritto di rientrare in Patria in qualsiasi momento. Purtroppo, perĆ², non viviamo condizioni normali, ma una estrema emergenza, mai vissuta prima.

Sia chiaro a tutti: gli italiani iscritti allā€™AIRE sono sempre potuti rientrare normalmente ā€“ e noi ne siamo testimoni diretti – prima degli ultimi decreti, prima dell’ordinanza Speranza. Ma poi il virus ĆØ letteralmente scoppiato, in particolare in alcuni Paesi dellā€™America Latina. In Messico, per esempio, si parla di 7mila nuovi contagi al giorno; nella Repubblica Dominicana, o a Panama, la situazione ĆØ fuori controllo. CosƬ come in altri Paesi.

L’Italia ha il dovere di proteggersi. ƈ uscita a fatica da un incubo e non vuole ripiombarci. Esistono giĆ  dei casi di ritorno, italiani che tornati dalla Repubblica Dominicana sono risultati contagiati e hanno contagiato le proprie famiglie.

Certo, lo capiamo: sono due punti di vista diversi, ce ne rendiamo conto. Quello di chi ĆØ fuori e quello di chi ĆØ in Italia. Ma, amici che siete allā€™estero, provate a chiedere ai vostri parenti o amici residenti in Italia cosa pensano del fatto di proibire l’ingresso alle persone che arrivano dai Paesi dove il contagio ĆØ maggiore. Vi diranno che sono d’accordo con le decisioni del governo.

Non sappiamo ancora come finirĆ  questa storia, c’ĆØ chi assicura che dopo l’estate in Italia il virus tornerĆ  a colpire con forza e sarebbe un enorme problema, ancora una volta. Guardate cosa ĆØ successo a chi ha sottovalutato il Covid: al Brasile, per esempio, dove Bolsonaro parlava di una semplice influenza…

Eā€™ vero, il tema ĆØ divisivo e ci ferisce nell’orgoglio di appartenere a una Nazione che in questo momento potrebbe dare a qualche italiano nel mondo la sensazione di essere abbandonato oltre confine; ed ĆØ vero anche che dichiarazioni come quelle di Di Maio o Scalfarotto ā€“ della serie, gli italiani iscritti allā€™AIRE restino a casa loro: questo il succo – non hanno certo aiutato. Ma noi, come ItaliaChiamaItalia, non ce la sentiamo di criticare il governo in questa situazione, anche perchĆ© ā€“ come hanno sottolineato a piĆ¹ riprese osservatori internazionali, per ultimo il New York Times – l’Italia ĆØ tra i Paesi al mondo, non solo in Europa, che ha dimostrato di saper meglio gestire la crisi e i risultati parlano da soli.

Eravamo il Paese piĆ¹ colpito e all’estero eravamo visti come gli untori; dopo le misure del governo e i sacrifici degli italiani ora agli occhi del mondo siamo quelli che meglio hanno affrontato il Covid.

No, non possiamo rischiare di ricadere nell’incubo.

Ora, i casi degli italiani ancora bloccati all’estero verranno risolti. Pensiamo a quelli bloccati ancora in Venezuela, per esempio: Ambasciata e Consolato generale stanno lavorando alacremente per riportarli in Italia, ma devono anche fare i conti con le decisioni del governo locale, che non vuole rilasciare le necessarie autorizzazioni.

Per finire, non crediate che dietro a tutto questo non ci sia tanta politica, quella dell’opposizione, di chi vuol fare vedere tutto nero a chi vive all’estero, criticando a prescindere tutto ciĆ² che fa il governo. Alcuni degli eletti allā€™estero che muovono critiche allā€™esecutivo, lo fanno senza mai essere neppure tornati in Italia ā€“ cā€™ĆØ chi ĆØ fuori da sei mesi alla faccia del Parlamento – e senza pensare agli interessi della Nazione, ma solo al proprio tornaconto elettorale.

L’augurio ĆØ che presto si possa tornare alla normalitĆ , ma dobbiamo evitare i contagi di ritorno il piĆ¹ possibile e per il momento, senza vaccino disponibile, l’unico modo ĆØ cercare di limitare gli ingressi nello Stivale da quei Paesi del mondo piĆ¹ colpiti.

(Andrea Di Bella, www.italiachiamaitalia.it)

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