AgenPress – Sale a 157 uccisi e oltre 5mila feriti il bilancio ufficiale fornito dalle autorità libanesi delle esplosioni di martedì scorso avvenute al porto di Beirut e che hanno devastato diversi quartieri della città. Lo riferiscono media locali e regionali.
E’ esplosa nella notte la rabbia dei libanesi, dopo la devastante esplosione che martedì ha distrutto parte di Beirut, capitale di un Paese piegato da una grave crisi economica.
La Bbc dà notizia di scontri tra manifestanti antigovernativi e forze di sicurezza, che hanno usato i lacrimogeni contro decine di dimostranti nei pressi del Parlamento, nel cuore di Beirut, poche ore dopo la visita del presidente francese Emmanuel Macron.
Secondo l’agenzia libanese Nna, che parla di diversi feriti, i manifestanti hanno lanciato pietre e sassi contro gli agenti. A Beirut intanto e’ stato arrestato il direttore del porto, nell’ambito dell’inchiesta sulla terrificante esplosione avvenuta martedi’. Lo riferiscono i media locali. Hassan Qureitem e’ stato arrestato dalla polizia militare dell’esercito libanese dopo essere stato interrogato sotto la supervisione del procuratore che guida le indagini.
Le autorità hanno interrogato più di 18 funzionari portuali e doganali e altri coinvolti nei lavori di manutenzione del magazzino esploso martedì e 16 sono state messe in custodia. Il direttore generale del porto e il capo delle dogane, anch’essi agli arresti, mercoledì avevano detto alle emittenti libanesi che diverse lettere erano state inviate nel corso degli anni alla magistratura del paese chiedendo la rimozione di materiale altamente esplosivo immagazzinato nel porto. Secondo le autorità, quasi 3.000 tonnellate di nitrato di ammonio, utilizzato per i fertilizzanti, ma anche per costruire bombe, erano state tenute per sei anni senza misure di sicurezza nel magazzino esploso.