Lega, Pini: “Salvini ha perso il tocco magico, la gente si è resa conto del bluff propagandistico”

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AgenPress. Gianluca Pini, ex parlamentare della Lega Nord, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sullo scontro riguardo il simbolo della Lega Nord. “Avevamo chiesto di poter utilizzare il simbolo della Lega Nord, secondo il rispetto delle regole, ma il rispetto delle regole Salvini non sa che cosa sia, saremo costretti a rivolgerci alla magistratura ordinaria –ha affermato Pini-. E’ l’atteggiamento generale da parte di Salvini e della sua corte dei miracoli che lascia perplessi. Da una parte chiede rigidità e rispetto delle regole in tema d’immigrazione, quando però poi le regole le deve rispettare lui non lo fa”.

Sul risultato delle amministrative. “Sicuramente Salvini ha perso il tocco magico che ha avuto negli ultimi 2-3 anni, perché la gente si è resa conto del bluff propagandistico con scarsi contenuti nella sua azione politica. Sta perdendo consenso a favore della Meloni perché se devo scegliere tra la fotocopia e l’originale scelgo l’originale. Il voto amministrativo è un po’ diverso rispetto a quello politico. Sicuramente nel Paese esiste una maggioranza di centrodestra, che però non ha un leader. Salvini non è un leader, è un attaccante di sfondamento, ha tanti meriti nell’aver riportato entusiasmo ma se non c’è sostanza l’entusiasmo fa presto a dissolversi”.

Sulle autonomie. “Penso ci sia voglia di autonomia non solo al nord. Il voto consegna anche il fallimento di questo tentativo di Salvini sostituirsi alla vecchia Alleanza Nazionale, non sfonda al sud e perde consensi al nord. Le chiacchiere, i social, la nutella e tutte queste cazzate qui non influiscono quando la gente si deve confrontare con le difficoltà quotidiane ed è chiamato alle urne”.

Su Zaia. “Luca è una persona corretta, onesta, pratica, è uno che non tradisce mai contrariamente a Salvini. Non mi meraviglio del suo riconoscimento a Bossi. Bisogna dare atto a Bossi che in larghissimo anticipo sui tempi ha sollevato la questione settentrionale, quella dell’autonomia, se non si risolve quella non si può risolvere neanche quella meridionale. L’autonomia libererebbe risorse al nord che adesso vengono drenate in maniera inutile verso un sistema assistenzialista. Con l’autonomia ci sarebbe anche meno rabbia da parte degli imprenditori del nord rispetto a tutti gli sperperi che si vedono, a partire da una delle più grandi cazzate della storia repubblicana che è il reddito di cittadinanza votato da Salvini. Dall’ubriacatura della ricerca dei pieni poteri che voleva Salvini si è passati alla consapevolezza del fatto che Conte e i 5 Stelle a Palazzo Chigi li ha portati lui”.

 

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