AgenPress – Secondo i dati Istat resi noti oggi, nel secondo trimestre del 2020, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito del 5,8% rispetto al trimestre precedente, mentre il potere d’acquisto del 5,6%.
“Dati drammatici. Il crollo del reddito disponibile delle famiglie ha ridotto in povertà il ceto medio, che ormai fatica ad arrivare alla fine del mese. La diretta conseguenza di questa riduzione sono i consumi finali in caduta libera, precipitati dell’11,5% rispetto al primo trimestre 2020, con pesanti ripercussioni sul Pil” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“La minore discesa del potere d’acquisto rispetto al reddito disponibile, invece, dipende solo dalla deflazione. Dopo la variazione nulla dei prezzi registrata in aprile, a maggio e giugno sono addirittura scesi su base annua dello 0,2% e questo, come abbiamo sempre sostenuto, è servito a contenere la diminuzione del potere d’acquisto, anche se troppo lievemente, appena 0,2 punti percentuali” conclude Dona.